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Maduro vuole cambiare la Costituzione del Venezuela

Il leader del regime venezuelano non ha dato dettagli sui nuovi provvedimenti per modificare la Costituzione, mentre il mondo attende cosa accadrà il prossimo 10 gennaio

Non c’è pace in Venezuela. Il leader del regime socialista, Nicolás Maduro, ha annunciato la formazione di una squadra di consiglieri nazionali ed internazionali per “pensare una grande riforma costituzionale”.

“Si farà insieme al nostro popolo, sarà una grande riforma costituzionale che farà ancora più democratica la società venezuelana e darà potere al cittadino, alla cittadina”, ha spiegato Maduro in una trasmissione televisiva.

Il socialista non ha fornito dettagli su cosa prevede questa modifica della Costituzione, ma ha specificato che l’obiettivo è consolidare la “sovranità nazionale, la sovranità popolare”. “Siamo pieni di grandi idee, siamo sopraffatti in un grande sentimento di trasformazione”, ha aggiunto Maduro.

La Costituzione venezuelana compie questo mese di dicembre 25 anni, dopo che è stata approvata una nuova scrittura promossa dall’ex presidente Hugo Chávez. Molti analisti pronosticano una modifica simile a quella avvenuta lo scorso novembre in Nicaragua dalla mano del presidente Daniel Ortega, amico e alleato di Maduro. Con una riforma senza precedenti, Ortega ha messo tutti i poteri dello Stato sotto il controllo del governo. Ha anche allungato il periodo presidenziale a sei anni e ha creato nuove figure istituzionali come co-presidente, dando più deleghe alla vicepresidente, la moglie Rosario Murillo.

Intanto, gli occhi del mondo attendono cosa potrebbe succedere il prossimo 10 gennaio, quando è previsto l’insediamento del nuovo presidente del Venezuela. Quel giorno, la Piattaforma Unitaria Democratica, coalizione dei partiti di opposizione, ha convocato una manifestazione per sostenere l’insediamento del presidente eletto Edmundo Gonzalez Urrutia, oggi in esilio a Madrid. Maduro però insiste che è lui il vincitore delle elezioni presidenziali di luglio, nonostante tutte le irregolarità del processo elettorale, e anche lui ha convocato tutti i suoi sostenitori in piazza quel giorno.

Per l’opposizione, tutte le strategie del regime per opprimere ed intimidire i cittadini sono terrorismo di Stato. Gonzalez Urrutia ha assicurato che sarà presente a Caracas a gennaio per l’insediamento perché “sono stato votato dalla maggioranza dei venezuelani, anche se non c’è per ora disposizione ad accettare la volontà espressa dagli elettori”.


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