Il sottosegretario agli Esteri ha aperto l’evento “Information warfare, hybrid threats and nuclear risk: the hidden threats of a digital age” organizzato dal Belfer Center della Harvard Kennedy School sotto la presidenza italiana del G7. Ecco il testo del suo intervento
Illustri relatori e ospiti,
vi do il benvenuto al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per questo evento di alto livello su “Information warfare, hybrid threats and nuclear risks”, organizzato dal Belfer Center for Science and International Affairs della Harvard Kennedy School nell’ambito della presidenza italiana del G7. Sono lieto che il nostro ministero possa ospitare un dibattito accademico di così alto livello su temi così importanti legati alla sicurezza. Accolgo con favore l’opportunità di riflettere su alcune delle sfide più urgenti dell’“era digitale”.
Nel 2024, miliardi di cittadini in oltre settanta paesi si sono recati alle urne. Purtroppo, quest’anno abbiamo assistito anche a numerosi casi di interferenze elettorali. L’ultimo esempio è rappresentato dai tentativi di attori malevoli di interferire nelle elezioni presidenziali in Romania. Utilizzando la tecnologia per perseguire i loro obiettivi nefasti, questi attori hanno preso di mira le elezioni democratiche in tutto il mondo. Il loro scopo era ingannare e fuorviare i cittadini, destabilizzare i processi democratici e minare le istituzioni democratiche.
Il dominio digitale rappresenta sia una sfida che un’opportunità. Le sfide includono la manipolazione e l’interferenza delle informazioni da parte di attori stranieri, note come FIMI, e l’uso improprio di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale per fini dannosi. L’interferenza nei processi elettorali è solo un esempio di minaccia ibrida. Dobbiamo lavorare insieme per prevenire, identificare e combattere questi pericoli.
L’Italia riconosce la complessità e l’urgenza di queste sfide. È per questo che la lotta contro le minacce ibride è stata una priorità della nostra Presidenza del G7, che si avvia alla conclusione. Siamo impegnati a rafforzare gli sforzi coordinati per affrontare e superare le minacce in evoluzione alle nostre democrazie.
In numerosi incontri ministeriali del G7 abbiamo discusso delle sfide poste dalle minacce ibride, concentrandoci in particolare sulle tecnologie emergenti e dirompenti. L’intelligenza artificiale, ad esempio, offre prospettive straordinarie per la crescita e lo sviluppo, ma può anche essere utilizzata in modo improprio. L’IA può diffondere disinformazione – ad esempio attraverso i deepfake – o essere impiegata in cyber-attacchi contro infrastrutture critiche. È nostra responsabilità mitigare i potenziali rischi e stabilire linee guida etiche. In tal senso, la Presidenza italiana del G7 ha lavorato duramente per migliorare il coordinamento e lo scambio di informazioni tra i partner. Vogliamo che l’IA sia sicura, affidabile e degna di fiducia, e ribadiamo il nostro impegno per uno spazio cibernetico aperto, interoperabile, sicuro e affidabile.
Dobbiamo anche collaborare per contrastare le crescenti minacce nucleari, comprese le campagne malevole volte a proliferare armi di distruzione di massa. Il Trattato di Non-Proliferazione (NPT) rimane il pilastro del regime di non proliferazione e disarmo nucleare, e dobbiamo lavorare insieme per proteggerlo. La Russia si impegna attivamente a smantellare l’architettura di controllo degli armamenti e a minare l’ordine internazionale basato sulle regole. La revisione della dottrina nucleare di Mosca e i recenti test sul Dnipro di un missile balistico a medio raggio – che potrebbe facilmente trasportare una testata nucleare – sono segnali delle intenzioni russe di compromettere il quadro globale di non proliferazione e disarmo.
L’Italia ha condannato ripetutamente la retorica nucleare irresponsabile e le minacce di Mosca, così come le sue campagne di comunicazione malevole volte a alimentare la paura di una guerra nucleare e delle radiazioni. La militarizzazione della centrale di Zaporizhzhia da parte della Russia, seguita da ulteriori tentativi di danneggiare altre centrali nucleari e l’intera rete energetica ucraina, sottolinea il grave e imminente pericolo delle sue azioni.
Tuttavia, il comportamento criminale di Mosca non è l’unica minaccia nel dominio nucleare. Anche le azioni della Corea del Nord e della Repubblica Popolare Cinese rappresentano rischi potenziali per la sicurezza globale. La Corea del Nord continua a espandere il suo programma nucleare illegale, e la crescente cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang è un’evoluzione preoccupante. L’Italia condanna il sostegno della Corea del Nord alla guerra di aggressione della Russia in Ucraina ed è gravemente preoccupata per il possibile trasferimento di tecnologia e competenze nucleari da Mosca a Pyongyang. Siamo inoltre allarmati dall’espansione dell’arsenale nucleare cinese, dalla totale mancanza di trasparenza del suo programma nucleare e dai tentativi di Pechino di minare la dottrina del No-First-Use.
Apprezziamo gli sforzi dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica per la sicurezza e la protezione nucleare e invitiamo gli altri paesi a collaborare con l’AIEA per uno sviluppo pacifico dell’energia nucleare e a impegnarsi attivamente nella riduzione dei rischi nucleari.
Concludendo, vorrei esprimere la mia gratitudine alla Harvard Kennedy School per aver organizzato un’agenda così ricca. Con un’impressionante schiera di relatori, sono certo che le discussioni saranno approfondite e illuminanti, fornendo a politici e decisori molti spunti di riflessione.
(Traduzione: Formiche.net)