La quarta edizione dell’indagine demoscopica rivela un aumento di fiducia degli americani verso le forze armate e il ruolo globale degli Stati Uniti, con un record di supporto alla spesa militare. Anche se cala il sostegno per l’invio di armi a Paesi alleati
Gli americani mostrano un rinnovato ottimismo verso le forze armate e il ruolo di leadership globale degli Stati Uniti, secondo i risultati dell’annuale Reagan National Defense Survey condotto dall’Istituto Ronald Reagan. Questa rilevazione, svolta tra l’8 e il 14 novembre (quindi all’indomani delle elezioni presidenziali che hanno visto trionfare Donald Trump), ha evidenziato un incremento record nel supporto alla spesa militare e una maggiore fiducia nell’operato delle forze armate.
Il 79% degli intervistati ha dichiarato di supportare un aumento della spesa per la difesa, il livello più alto mai registrato dal sondaggio, rispetto al minimo storico del 71% rilevato nell’estate del 2023. Tuttavia, gli americani continuano a sovrastimare l’incidenza reale del budget militare sul bilancio federale, percependolo come un quarto o addirittura metà delle spese totali, quando in realtà rappresenta circa il 13%.
Nonostante il crescente supporto per la spesa complessiva, l’appoggio per l’invio di armi a Paesi alleati è in calo. Solo il 43% degli intervistati si è detto favorevole, con una diminuzione di cinque punti percentuali rispetto all’anno precedente. Questo dato riflette una lieve flessione anche nel sostegno specifico per l’invio di armi a Israele (54%) e Ucraina (55%).
La fiducia nelle forze armate ha registrato un miglioramento significativo rispetto agli ultimi anni. Il 51% degli americani ha dichiarato di avere una grande fiducia nell’esercito, un dato che sale al 82% includendo coloro che hanno almeno “un po’ di fiducia”. Questo rappresenta una ripresa rispetto al minimo storico del 45% registrato dopo il caotico ritiro dall’Afghanistan nel 2021, sebbene sia lontano dal picco del 70% del 2018.
Nonostante le critiche di Trump alla Nato, il sostegno all’alleanza rimane elevato, con il 60% degli intervistati a favore e tre quarti favorevoli a rispettarne gli obblighi difensivi. La presenza militare permanente all’estero è sostenuta dal 62%, un dato stabile rispetto agli anni precedenti. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, gli Stati Uniti hanno aumentato a circa 100.000 il numero di truppe dislocate in Europa, consolidando la protezione sul fronte orientale della Nato.
Il 50% degli americani, e il 61% dei sostenitori di Trump, preferiscono una leadership internazionale più attiva, segnando il livello più alto di consenso dalla creazione del sondaggio nel 2018. Resta da vedere come questa volontà si concilierà con lo stile di politica estera “America First” di Trump, che tende a privilegiare un approccio più transazionale.
In sintesi, il Reagan National Defense Survey mostra un popolo americano che, pur diviso su alcune questioni, si dimostra maggiormente fiducioso nella capacità delle forze armate di proteggere gli interessi nazionali e pronto a sostenere un ruolo di leadership globale per gli Stati Uniti.