Alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata va in scena la 22esima edizione del Premio nazionale per l’innovazione, la “Coppa Campioni” tra startup innovative deep tech provenienti da 18 regioni italiane. Promosso dalla “rete delle reti” PniCube e organizzato quest’anno nell’ambito dell’ecosistema regionale dell’innovazione Rome Technopole. L’intervento di Paola Maria Anna Paniccia, presidente PniCube e delegata allo Sviluppo delle Imprese, start-up e spin-off per l’Università di Roma Tor Vergata
La valorizzazione delle conoscenze è oggi una sfida cruciale e decisiva. Università ed enti pubblici di ricerca (epr) giocano un ruolo chiave nel trasformare il sapere in soluzioni concrete per la società, grazie a politiche che promuovono progettualità tecnico-scientifiche con una forte vocazione sociale. Questo approccio, noto come terza missione, si fonda sul dialogo costante tra ricerca e società per generare impatto sociale e innovazione sostenibile.
In questo contesto, una visione ecosistemica è essenziale. La collaborazione tra mondo accademico, imprese, istituzioni e cittadini è l’unica via per affrontare le sfide complesse della sostenibilità. Le scoperte scientifiche di frontiera e le innovazioni deep tech non rappresentano solo un progresso tecnologico, ma sono strumenti per costruire un futuro dove il sapere diventi motore di cambiamenti duraturi.
Il Premio Nazionale per l’Innovazione
È proprio questa la missione della più grande e capillare business plan competition d’Italia, il Premio Nazionale per l’Innovazione (Pni). Promosso annualmente dalla rete PniCube attraverso le sue start cup regionali, il Pni trasforma idee di valore generate dalla ricerca scientifica in imprese capaci di rispondere alle sfide globali, in primis quelle legate alla sostenibilità.
Non si tratta solo di una competizione, ma di un vero ecosistema che valorizza il patrimonio scientifico e tecnologico italiano, catalizzando idee e progetti di startup innovative ad alto contenuto di conoscenza, nati nei laboratori di ricerca delle Università e degli enti di ricerca pubblici e privati aderenti alla rete PniCube, in 18 regioni d’Italia.
Una straordinaria “rete delle reti” al servizio del futuro, con oltre 400 attori dell’innovazione al lavoro insieme ai 56 associati, che rappresentano oltre l’80% delle università pubbliche italiane.
In 20 anni, con una media di quasi 50 l’anno, il Pni ha dato vita a oltre 1.100 startup innovative, di cui il 60% è oggi attivo sul mercato.
Ponti tra accademia e industria per un futuro sostenibile
Caratteristica del Pni è la capacità di creare ponti tra accademia e industria: attraverso il supporto di PniCube, migliaia di giovani talenti hanno trovato la strada verso l’imprenditorialità, accedendo a risorse, visibilità e finanziamenti. La competizione offre un palcoscenico per connettere startup, investitori e istituzioni, abbattendo le barriere che spesso ostacolano la crescita delle imprese innovative.
La finale del Pni, quest’anno alla sua ventiduesima edizione, è un momento di confronto e crescita per l’intero ecosistema dell’innovazione italiana. E i progetti finalisti sono la testimonianza concreta di come ricerca, imprenditorialità e sostenibilità, se adeguatamente sostenuti e valorizzati, possano convergere per rispondere ai bisogni più urgenti della società.
Non si tratta solo di creare nuove imprese, ma di gettare le basi per un futuro più inclusivo, tecnologicamente avanzato e sostenibile.