Il Consiglio dei leader musulmani ed ebrei d’Europa, costituito a Vienna nel 2016, si è riunito nei scorsi giorni a Bruxelles. Un’occasione per confrontarsi e analizzare insieme i lati oscuri della crisi internazionale con i suoi segni di confusione, odio e violenza e studiare soluzioni tra rabbini e imam d’Europa. Un fatto storico che esprime coerenza e coraggio per reagire e continuare insieme a costruire una coesione sociale e aggiornare una collaborazione interreligiosa. L’intervento dell’imam Yahya Pallavicini
Rabbini e Imam da Austria, Belgio, Bosnia, Francia, Finlandia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia si sono riuniti domenica 1 e lunedì 2 dicembre a Bruxelles.
MJLC, il Consiglio dei Leader Musulmani ed Ebrei d’Europa, costituito a Vienna nel 2016 riunisce autorità religiose musulmane ed ebree, teologi, giuristi, educatori e amministratori di moschee e sinagoghe da venti Stati europei.
Dopo il 7 ottobre 2023 i membri del MJLC si erano già riuniti a Siviglia e poi a Sarajevo rilasciando dichiarazioni congiunte per proteggere le sensibilità dei rispettivi fedeli e prevenire disordini in Europa in seguito al conflitto in Medio Oriente.
L’occasione di confrontarsi per analizzare insieme i lati oscuri della crisi internazionale con i suoi segni di confusione, odio e violenza e studiare soluzioni tra rabbini e imam d’Europa è di per sé un fatto storico che esprime coerenza e coraggio per reagire e continuare insieme a costruire una coesione sociale e aggiornare una collaborazione interreligiosa.
È preoccupante, infatti, la dilagante confusione fra identità religiose dei credenti ebrei e musulmani in Europa con l’estremismo nazionalista o il fanatismo rivoluzionario, di matrice antisemita o islamofoba, populista o demagogica, di destra o di sinistra, un pericolo di confusione e polarizzazione complicato dagli abbinamenti a interpretazioni politiche di Stati stranieri. Questi estremismi e confusioni, infatti, minano i valori di fratellanza e ricerca della Pace che i fedeli di ogni religione devono continuare a testimoniare anche a beneficio dell’Occidente in cui vivono e di cui sono da generazioni leali cittadini.
Solidarietà, empatia e coraggio sono alcune tra le parole chiave condivise dai partecipanti.
Il coraggio di studiare la complessità della realtà senza dare sfogo impulsivamente a sentenze superficiali e unilaterali di bontà o cattiveria ma senza neppure speculare sui dettagli e sulle pretestuose e sofisticate giustificazioni della propaganda di parte. Il coraggio di denunciare la barbarie e l’ingiustizia, il terrorismo e i crimini di guerra, l’abuso di interpretazioni che alcuni falsi maestri attribuiscono alla Bibbia o al Corano.
La solidarietà nei confronti delle vittime innocenti, degli ostaggi rapiti da oltre un anno, di famiglie che hanno subito la deportazione coatta e sono costretti a soffrire la fame, deve essere un sentimento naturale per tutti i credenti, senza innescare una gara di vittimismo o una competizione di rivendicazioni e rancore.
L’empatia è la capacità di riconoscere, comprendere e immedesimarsi nella condizione dell’altro per aiutarsi insieme e affrontare, superare e risolvere il male della situazione.
Il confronto è proseguito con alcune relazioni dei referenti della Commissione Europea per la lotta all’antisemitismo e contro l’odio verso i musulmani e si è concluso al Parlamento Europeo con un incontro con la vice presidente Antonella Sberna che ha già messo in atto la sua delega per la promozione del dialogo interreligioso.
Dall’Europa il dialogo per il rispetto e la pace tra cittadini e credenti, ebrei e musulmani, prosegue sia a livello interno, spirituale e teologico, che come testimonianza di responsabilità istituzionale e pubblica. Un augurio che sarà celebrato questa settimana anche in Italia con il 120 anniversario del Tempio Maggiore della sinagoga di Roma.
(Nella foto copertina – Il rabbino Lewin dalla Francia, il rabbino Hofemeister dall’Austria, il mufti Grabus dalla Bosnia, l’imam Yahya Pallavicini dall’Italia e l’imam Baghajati dall’Austria incontrano la vice Presidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna)