L’impiego di elicotteri “uncrewed” può ridurre i rischi e il carico di lavoro degli equipaggi umani, ma anche a efficientare la catena dei rifornimenti a battaglia in corso e a ridurre i costi delle perdite. L’analisi di Filippo Del Monte
Continuano le sperimentazioni del sistema di autonomia di volo senza equipaggio Matrix per gli elicotteri di US Army e US Marines. La piattaforma scelta per effettuare i test di volo uncrewed è il Sikorsky UH-60 Black Hawk. L’obiettivo dietro al progetto Matrix è quello di ridurre il carico di lavoro dei piloti, migliorare la sicurezza di volo e offrire la flessibilità necessaria per svolgere missioni complesse in spazi di battaglia contesi e congestionati, di giorno o di notte e con qualsiasi condizione meteorologica.
Alla fine del progetto, Matrix dovrebbe essere installato sull’aeromobile senza equipaggio MX, sviluppato come una copia quasi esatta dell’elicottero a pilotaggio opzionale UH-60A. Il problema dello “spazio conteso” è centrale nell’evoluzione dei conflitti moderni. In un’area di manovra dove c’è elevata presenza di droni, bolle elettromagnetiche, densità importante di truppe e mezzi, la “terza dimensione” sarebbe una delle più sature. Le tattiche A2/AD (Anti-Access/Area Denial) hanno individuato nel contrasto della manovra dalla “terza dimensione” come uno dei principali strumenti per negare o ostacolare l’accesso al campo di battaglia dei dispositivi avversari.
In questi termini, sia la partecipazione alle operazioni offensive, sia l’impiego logistico o quello di casualty evacuation, aumentano i rischi e abbassano le probabilità di sopravvivenza sia per gli elicotteri che per i loro equipaggi. L’impiego di aeromobili uncrewed, le cui specifiche di missione potrebbero essere modificate in tempo reale da soldati sul terreno dotati di tablet, servirebbe, secondo la stessa logica di utilizzo dei droni loyal wingman, a ridurre i rischi e il carico di lavoro degli equipaggi umani, ma anche a efficientare la catena dei rifornimenti a battaglia in corso e a ridurre i costi delle perdite.
Il sistema di autonomia Matrix costituisce il nucleo del programma Alias (Aircrew Labor In-cockpit Automation System) della Darpa, è ritenuto particolarmente importante dai Marines, forza che – in base alla sua “ristrutturazione” in chiave di ritorno alle origini – dovrebbe confrontarsi con le operazioni anfibie e, dunque, con uno degli scenari per cui l’A2/AD è stata pensata in modo specifico. I sistemi autonomi sono stati pensati per rifornire le forze dei Marines sia che operino da navi della US Navy, che da basi di spedizione a terra, con quest’ultime individuate nelle ultime riflessioni di natura tattico-dottrinaria sia come punte estreme del dispositivo offensivo da sbarco, sia come pilastro logistico expeditionary.
Caratteristica fondamentale delle basi avanzate nelle operazioni anfibie sarebbe quella di essere sganciate dalla massa del corpo di spedizione e necessiterebbero di rifornimenti continui in area contesa. Gli elicotteri MX – che sono concettualmente derivati dal cargo uncrewed K-MAX – sono pensati per le specifiche esigenze dei Marines ma, nei fatti, l’opzione uncrewed vale per la “terza dimensione” in generale.
(Nella foto, l’elicottero Sikorsky UH-60 Black Hawk – Lockheed Martin)