Fs denuncia “circostanze altamente sospette” dopo l’ennesimo incidente sulla rete ferroviaria e presenta un esposto alla Digos. Nel mirino guasti e ritardi in orari critici, che potrebbero rientrare in una strategia di sabotaggio. L’ipotesi di attore statuale dietro gli attacchi fisici e informatici
Attacchi fisici, a “bassa tecnologia” ma con mezzi professionali. E attacchi informatici, con le centrali mandate in tilt. Sono le evidenze, piuttosto circostanziate, al centro dell’esposto denuncia presentato dal Gruppo Fs alla luce “dell’ennesimo incidente anomalo sulla rete”. È quanto spiegano a Formiche.net fonti investigative.
Stamattina, il Gruppo Fs ha annunciato l’esposto denuncia dopo i ritardi di questi giorni, parlando di “circostanze altamente sospette”. Gli orari in cui si sono verificati “alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo”, si legge in una nota della società. L’incartamento è stato trasmesso poi dai denuncianti alla Digos della Questura capitolina che poi invierà nei prossimi giorni una informativa alla Procura di Roma. Questa, dopo aver stabilito la competenza territoriale, lo invierà alle procure competenti che potrebbero essere quelle di Firenze e Arezzo.
Il ministero delle Infrastrutture ha preso “atto con estrema attenzione dell’iniziativa del gruppo Fs che ha deciso di presentare alle autorità un esposto alla luce di troppi episodi sospetti che hanno avuto ricadute sulla circolazione ferroviaria”, si legge in una nota. Il ministro Matteo Salvini, continua il comunicato, “segue con il massimo scrupolo tutte le problematiche relative ai trasporti e, a proposito di ferrovie, ha sempre richiamato la necessità di garantire un servizio all’altezza nonostante i numeri record di cantieri, passeggeri e treni in circolazione che mettono sotto pressione tutto il trasporto su ferro”. Il ministero segnala inoltre che “l’esposto del gruppo Fs alle autorità è un fatto rilevante e molto preoccupante”. Per questo, si “auspica chiarezza nel più breve tempo possibile”.
Per Fs è un momento di svolta, anche alla luce del rinnovato slancio di proiezione internazionale nel mondo, anche oltre l’Europa, contenuto nel piano industriale presentato un mese fa. Obiettivo: rafforzare il ruolo internazionale del gruppo per posizionarlo come leader nel settore della mobilità.
Le nostre fonti evidenziano come la combinazione di attacchi fisici e informatici, se confermata, faccia impennare le probabilità che dietro a queste attività ci sia un attore statuale, impegnato in una campagna ibrida per danneggiare l’Italia.
Stiamo parlando di infrastrutture critiche, particolarmente esposte in un contesto internazionale come quello attuale segnato dalle guerra in Ucraina e in Medio Oriente. Basti pensare che nel marzo di tre anni fa, un mese dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, i sistemi di Ferrovie dello Stato erano state colpiti da attacchi informatici perpetrati da cyber-criminali russi che potrebbero aver agito nell’interesse di Mosca. E ancora: nei giorni scorsi il gruppo hacker filorusso NoName057 ha colpito banche, porti e aziende in Italia per rispondere al sostegno espresso da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante l’incontro avvenuto giovedì scorso a Palazzo Chigi. “L’Italia dovrebbe iniziare ad aiutare sé stessa e, prima di tutto, la sua sicurezza informatica”, hanno rivendicato i cyber-criminali.
Nel caso dei sabotaggi ipotizzati contro i treni, non parliamo di attentati letali come gli “atti terroristici” contro i trasporti aerei di tutto il mondo che la Russia starebbe pianificando stando a quanto dichiarato oggi dal primo ministro polacco Donald Tusk. Si tratterebbe, piuttosto, di complicazioni e ritardi che possono avere un impatto su cittadini, aziende e governi.