Boston si afferma come capitale della creatività italiana nel mondo, celebrando il 2024 con un anno di eventi culturali, scientifici e imprenditoriali promossi dal Consolato generale d’Italia. Il Festival della creatività italiana è stato il fulcro di un programma che ha esaltato il ruolo centrale della comunità italiana nella città, consolidando il legame tra Italia e Stati Uniti. Il racconto di Paolo Gaudenzi, consigliere per la Scienza e la tecnologia presso il Consolato generale d’Italia a Boston
Il 2024 ha consacrato Boston come Capitale della creatività italiana nel mondo, un prestigioso titolo assegnato dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Questo riconoscimento ha celebrato il dinamismo artistico, culturale e scientifico della città, grazie anche al programma innovativo promosso dal Consolato generale d’Italia.
Boston è un magnete per artisti, studiosi e imprenditori, sostenuta da università d’élite e centri di ricerca di fama mondiale. Per il suo dinamismo culturale viene spesso paragonata alla Firenze del Rinascimento. Come allora, anche oggi la città attrae talenti internazionali, e la comunità italiana gioca un ruolo chiave nello sviluppo economico e culturale locale. Gli italiani a Boston sono leader nelle università, nelle istituzioni culturali e nel mondo imprenditoriale, consolidando un legame forte e prolifico tra Italia e Stati Uniti.
Il culmine dell’anno è stato il Festival della creatività italiana, tenutosi dal 15 al 22 novembre. Un evento di respiro internazionale che ha celebrato l’eccellenza italiana attraverso musica, teatro, cinema, scienza, tecnologia e business. Il festival ha riunito personalità di spicco, creando nuove opportunità di dialogo e cooperazione in un’atmosfera di apertura e collaborazione.
Con un programma straordinario, inaugurato dalla sindaca di Boston, Michelle Wu, e da un messaggio dell’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, il festival ha visto la partecipazione di figure di rilievo tra scrittori, musicisti, scienziati e imprenditori. Protagonisti personalità della letteratura come Dacia Maraini e Marco Malvaldi, della musica con Marco Pignataro e Nicolas Giusti (Berklee College of Music), della scienza con Tomaso Poggio e Silvio Micali (Mit), Joseph Loscalzo (Harvard), Paola Malanotte Rizzoli (Mit), Federico Capasso (Harvard), Michela Fagiolini (Harvard e CNR), tra gli altri e dell’imprenditoria con Giacomo Chiesi (biotecnologie), Sal Lupoli (settore alimentare e immobiliare), Clara Andreoletti (ceo di EniNext).
Tra i momenti più apprezzati, un concerto rivoluzionario che ha unito lirica, jazz e gospel, e attività interattive per bambini e studenti sulla lingua italiana. Momento innovativo e di grande impatto sono stati gli Stb (scienza, tecnologia e business) days, tre giornate che hanno esplorato temi cruciali come la medicina e la biologia, l’intelligenza artificiale, i materiali avanzati, il cambiamento climatico e l’esplorazione spaziale. Organizzati in continuità, lo Science forum e il Business forum hanno favorito il dialogo tra scienziati, imprenditori e decisori pubblici, promuovendo un approccio transdisciplinare e stimolando nuove sinergie.
Ogni giornata, inaugurata dagli interventi del console generale Arnaldo Minuti e dei rappresentanti del Commonwealth del Massachusetts e della Città di Boston, ha avuto un focus tematico: life sciences; cambiamento climatico, energia e sostenibilità; materiali avanzati, elettronica e spazio. La discussione ha toccato anche temi trasversali come l’intelligenza artificiale, arte, architettura e design, esplorando come l’evoluzione tecnologica stia cambiando le nostre vite quotidiane e il nostro futuro. Le sessioni, strutturate in uno Science forum ed in un Business forum organizzati in continuità, hanno ospitato oltre cento relatori e cinquecento partecipanti, trasformando Boston in una piattaforma internazionale per il networking e l’innovazione ed hanno favorito il dialogo tra scienziati, imprenditori e decisori pubblici, promuovendo un approccio transdisciplinare e stimolando nuove sinergie.
Tra le sessioni più interessanti, quelle dedicate alle startup e agli investimenti, tra cui una sulla Space economy, con la partecipazione dell’astronauta italiano Walter Villadei, che ha parlato dei programmi di volo umano e di esplorazione spaziale. Particolare attenzione è stata data anche al tema della nutrizione e del cibo, con l’intento di collegare innovazioni medico-scientifiche alla cultura alimentare e al benessere fisico.
Gli Stb Days hanno rappresentato molto più di una serie di incontri. Grazie a un programma ricco e dinamico, il festival ha promosso un momento di intelligenza collettiva, dove idee, esperienze e passioni diverse si sono unite in un dialogo costruttivo. Tavole rotonde, interviste e workshop hanno dato ampio spazio al confronto, favorendo il trasferimento di conoscenze tra esperti di diversa formazione.
Il networking è stato il filo conduttore di ogni giornata. Lo Science forum ha creato un ponte tra istituzioni accademiche come il Cnr, l’Infn, l’Agenzia spaziale italiana, diverse università italiane e le università di Boston, mentre il Business forum ha offerto opportunità di collaborazione tra startup, investitori e imprese italiane e statunitensi.
Il Festival della creatività italiana ha dimostrato come scienza e cultura possano coesistere e alimentarsi reciprocamente. Il successo dell’iniziativa ha messo in luce un modello replicabile anche in altri contesti, per valorizzare l’eccellenza italiana e rafforzare le relazioni transatlantiche.
Mentre ci prepariamo a un 2025 ricco di sfide, il Festival ha posto solide basi per continuare a promuovere la diplomazia dell’innovazione, costruendo nuovi spazi di collaborazione e condivisione.