I nuovi droni in via di sviluppo miglioreranno le capacità (Intelligence, Surveillance, Recognition), segnando il passaggio dell’US Army a soluzioni unmanned e altamente versatili. I cosiddetti sistemi “Launched Effects” dovrebbero essere integrati tra le capacità di un velivolo di categoria executive jet, destinato a svolgere operazioni al di sopra dei 41.000 piedi di livello medio del mare e capace di raggiungere una velocità reale di oltre quattrocento nodi e di mantenerla per più di sette ore
Il Pentagono sta lavorando allo sviluppo di sistemi Isr (Intelligence, Surveillance, Recognition) capaci di essere lanciati da una “nave madre”, secondo quanto si apprende da una nota pubblicata sul portale federale delle opportunità commerciali Sam.gov, in cui viene affermato che lo Special Electronic Mission Aircraft Product Directorate (l’ente parte del Fixed-Wing aircraft Project Office della Us Army responsabile del progetto) prevede di dimostrare la capacità operativa di questi sistemi all’interno dell’anno fiscale 2026.
I cosiddetti sistemi “Launched Effects” (questo il termine usato dal servizio in questione per indicare un segmento senza equipaggio tra le sue piattaforme aeree in grado di fornire un’ampia gamma di capacità come il puntamento, la ricognizione, la sorveglianza, l’estensione della rete o l’attacco cinetico) dovrebbero essere integrati tra le capacità di un velivolo di categoria executive jet (come ad esempio un Bombardier G6500) destinato a svolgere operazioni al di sopra dei 41.000 piedi di livello medio del mare e capace di raggiungere una velocità reale di oltre quattrocento nodi e di mantenerla per più di sette ore. Sulla base di queste informazioni, si presume che i “Launched Effects” e i suoi sensori dovranno essere sviluppati per sopravvivere a una temperatura dell’aria di 65 gradi sotto zero per lunghi periodi. Secondo la nota diffusa dal Semapd, i sistemi in questione verrebbero trasportati sull’aereo tramite piloni alari.
Questo particolare sforzo è indicativo della direzione su cui è indirizzata la componente aerea dell’Us Army, che intende prioritizzare droni e piattaforme Le come nel contatto con il nemico, e proprio per questo sta lavorando per accelerare il suo piano di approvvigionamento di una varietà di Le in grado di volare a diverse distanze e velocità. Un anno fa il servizio ha cancellato il “Future Attack Reconnaissance Aircraft” (con pilotaggio umano), utilizzando parte dei fondi liberati per perseguire invece al meglio il progetto unmanned.
Nel 2020, il Semapd ha selezionato dieci aziende per fornire progetti realizzabili e basati su tecnologie mature per dei “Launched Effects” con capacità a medio raggio. All’inizio di quest’anno l’Us Army ha scelto cinque aziende che si sono riunite per costruire un prototipo, ognuna delle quali ha apportato un elemento diverso al sistema.
Anduril Industries (che nel 2021 ha acquisito Area-I, lo sviluppatore originale del veicolo) sarà responsabile del procurement del vettore aereo. Collins Aerospace, una società di Raytheon Technologies, è il fornitore del sistema di missione, mentre Aurora Flight Sciences contribuirà a fornire l’integratore del sistema. Technology Service Corp. e Northrop Grumman Information Systems forniranno invece i carichi utili modulari. Questo sistema raggio sarà sviluppato in collaborazione con il Program Executive Office Missiles and Space per soddisfare il requisito di una munizione di precisione a lungo raggio sparata da elicotteri.
L’Esercito sta lavorando anche su sistemi a corto raggio e a lungo raggio, con l’intenzione di iniziare la prototipazione della versione a corto raggio all’inizio dell’anno fiscale 2025 e di continuare fino all’anno fiscale 2029. Il servizio prevede di pubblicare una richiesta di proposte per il sistema a lungo raggio nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2026, con un anno di anticipo rispetto al programma originale.