L’alleanza condividerà con l’industria della difesa alcuni obiettivi segreti per aumentare la produzione militare. Si lavora anche con l’Unione europea per armonizzare gli standard militari e migliorare l’interoperabilità, in linea con l’impostazione del nuovo segretario generale Rutte
La Nato ha avviato un processo per condividere alcuni dei suoi segretissimi obiettivi di capacità – che determinano il tipo di armi ed equipaggiamenti che i Paesi membri devono produrre – con l’industria della difesa, secondo quanto riferito da alcune fonti di Bloomberg. La decisione rientra nell’ambito degli sforzi degli alleati per spingere ad aumentare la produzione in quello che il nuovo segretario generale, l’ex premier olandese Mark Rutte, definisce un “passaggio a una mentalità da tempo di guerra”.
Gli obiettivi in chiaro
Secondo le fonti la Nato sta cercando un modo per indicare alcuni degli obiettivi aggregati in un formato che possa essere condiviso in modo sicuro, per convincere le aziende ad aumentare la capacità produttiva. Il passo richiederebbe un consenso tra gli alleati e potrebbe avvenire nei prossimi mesi. Una fonte di Formiche.net spiega che ciò potrebbe accadere prima del summit annuale, che nel 2025 si terrà il 24 e 25 giugno all’Aia, nei Paesi Bassi. Come ricorda Bloomberg, l’iniziativa giunge mentre i membri dell’alleanza stanno lavorando per aumentare le difese militari. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha reso più urgente l’impegno. In precedenza, il presidente degli Stati Uniti aveva minacciato di negare il sostegno militare ai membri della Nato che non avessero speso abbastanza per la difesa.
La collaborazione con l’Unione europea
La Nato, spiega sempre Blomberg, ha anche avviato un processo di condivisione di alcuni standard classificati con l’Unione europea, a cui appartengono tutti i 32 membri della Nato tranne nove. A causa della delicatezza delle informazioni, esse verranno rilasciate gradualmente, man mano che l’alleanza le esaminerà e aggiornerà gli standard. Questi standard sono criteri militari volti ad armonizzare le forze armate dei membri e a raggiungere l’interoperabilità tra gli alleati. Potrebbero includere, per esempio, i calibri delle armi o un vocabolario militare comune. Ricevere queste informazioni potrebbe consentire all’Unione europea di armonizzare le norme sia su questioni militari sia su questioni a duplice uso, come le frequenze radio.
“Senza precedenti”
Un funzionario della Nato ha dichiarato a Bloomberg che l’Alleanza ha preso provvedimenti per condividere i propri standard anche con l’Unione europea, nell’ambito dei suoi nuovi piani di difesa. Il funzionario ha inoltre spiegato che sta lavorando a più stretto contatto con l’industria. La Nato ha recentemente condiviso gli standard dei materiali non classificati con l’Unione europea. Si è trattato di una dimostrazione di fiducia “senza precedenti”, come ha affermato la scorsa settimana Andrius Kubilius, commissario europeo alla Difesa, incontrando Rutte, considerato la persona che più sta spingendo sul rafforzamento dei legami tra la Nato e l’Unione europea.