”Fiducia reciproca”: è questo l’elemento alla base della relazione tra Italia e Arabia Saudita, elevata a strategic partnership durante la visita della presidente del Consiglio Meloni di questi giorni. Da Riad, l’esperto di relazioni internazionali Alharbi e il giornalista Al Zayani spiegano a Formiche.net come Roma viene percepita nel Regno
“La visita della premier italiana Giorgia Meloni in Arabia Saudita segna un momento chiave per le nostre relazioni bilaterali, consolidando una partnership strategica in settori cruciali come energia, difesa e cultura”, così ragiona con Formiche.net Mohammed Alharbi, esperto saudita di studi strategici. Un concetto condiviso dal giornalista saudita Musaed Al-Zayani, secondo cui “questa relazione si manifesta nella convergenza di vedute su questioni regionali e internazionali, essendo entrambi i Paesi membri del G20, oltre alla loro ampia cooperazione economica”.
Il viaggio della presidente del Consiglio ha avuto il suo apice nell’incontro con il principe ereditario Mohammed bin Salman nella suggestiva cornice di Al Ula, dove sono stati firmati 10 miliardi di accordi di cooperazione, ma soprattutto la relazione tra i due Paesi è stata elevata a livello di strategic partnership.
Conferma formale di come l’Italia veda nell’Arabia Saudita un interlocutore privilegiato, per il suo ruolo nel mondo arabo e islamico, per le sue capacità di accogliere lo sviluppo tecnologico, perché ormai ha raggiunto uno standing internazionale di primaria importanza — dai rapporti solidi con gli Usa, a quelli sviluppati con India e Cina, al ruolo nei confronti del Global South.
Roma punta a rafforzare le sinergie soprattutto nei settori dell’energia sostenibile, dell’industria militare, dello sviluppo delle nuove tecnologie, e anche della tutela del patrimonio culturale (a Riad, l’Italia lavorerà per creare il Design Museum). Secondo Al-Zayani, “gli accordi firmati rafforzano la fiducia reciproca e dimostrano la consapevolezza di entrambi i Paesi dell’importanza strategica della loro collaborazione”.
L’aspetto economico è stato centrale nell’agenda della visita. “L’Italia è il secondo partner commerciale del Regno nella regione mediterranea, con un volume di scambi che nel 2023 ha raggiunto i 10,8 miliardi di dollari”, sottolinea Alharbi, precisando che “le importazioni saudite dall’Italia ammontano a 5,875 miliardi di dollari, mentre le esportazioni saudite verso l’Italia hanno raggiunto i 4,921 miliardi di dollari, di cui 737 milioni di dollari sono esportazioni non petrolifere”. Inoltre, l’Italia si posiziona al decimo posto tra i principali Paesi esportatori verso l’Arabia Saudita.
Da qui, l’importanza della cooperazione nel settore energetico. Per Alharbi “l’Italia è un partner chiave per il Regno, in particolare nel campo delle energie rinnovabili. Il nostro obiettivo è costruire una partnership di lungo termine, in linea con gli obiettivi di Vision 2030”.
Per quanto riguarda le opportunità di investimento, lo studioso saudita spiega che “le aziende italiane hanno dimostrato un forte interesse nelle opportunità offerte proprio da Vision 2030, con particolare attenzione all’energia pulita e alle infrastrutture.” La visita, secondo Al-Zayani, “apre la strada a una nuova fase di cooperazione produttiva in vari settori, in un contesto globale in evoluzione”.
È per questo che “gli accordi firmati rafforzano la cooperazione in settori chiave, consolidando la partnership”. L’entusiasmo di Roma per la relazione è in definitiva condiviso anche da Riad.