Nella sua prima intervista dopo l’insediamento, Trump ha minimizzato le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale spiegando che l’app rimarrà in circolazione nel Paese. Si pensa a una joint-venture
“Ma è veramente così importante per la Cina spiare i giovani, i ragazzi che guardano video pazzi su TikTok?”. Così Donald Trump, nella sua prima intervista da presidente rilasciata a Fox News, ha minimizzato le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale (da lui fortemente sostenute durante il primo mandato) che hanno spinto il Congresso ad approvare ad aprile, in modo bipartisan, la legge che impone alla società cinese ByteDance la vendita delle attività americane della piattaforma per evitare un divieto.
Lunedì, appena insediatosi alla Casa Bianca al termine di una cerimonia a cui ha partecipato anche l’amministratore delegato di TikTok, Trump ha firmato la sospensione per 75 giorni della legge “divest or ban”, che tecnicamente è entrata in vigore domenica dopo che ByteDance non è riuscita a cedere l’app. A FoxNews ha spiegato che l’app, per cui ha ribadito di avere un debole perché lo ha aiutato a conquistare il voto dei giovani a novembre, “resterà in circolazione, c’è gente negli Stati Uniti che la vuole comprare”. Alla domanda sui timori che l’app sia utilizzata dal governo cinese per spiare i cittadini statunitensi, il presidente americano ha risposto minimizzando che “si può dire lo stesso di tutto ciò che è prodotto in Cina. I nostri telefoni sono fabbricati in Cina”.
Nei giorni scorsi la Cnn ha rivelato che i negoziati per raggiungere un accordo per salvare l’app dalla scomparsa negli Stati Uniti dovrebbero tenersi in questi giorni. Bill Ford, amministratore delegato di General Atlantic e membro del consiglio di amministrazione di ByteDance, ha affermato durante un evento tenutosi a Davos a margine del World Economic Forum, che è “nell’interesse di tutti” mantenere attiva l’applicazione. Il governo cinese, il governo degli Stati Uniti, la società e il consiglio di amministrazione devono essere coinvolti in questa conversazione”, ha detto Ford, aggiungendo che potrebbero esserci soluzioni “diverse dalla cessione”.
La star di YouTube MrBeast, pseudonimo di James Stephen Donaldson, è stato l’ultimo a unirsi alla lista dei potenziali acquirenti, dopo un’offerta congiunta dell’ex proprietario dei Los Angeles Dodgers, Frank McCourt, e della star di “Shark Tank” e investitore Kevin O’Leary. Secondo quanto riportato da Bloomberg ma smentito dagli interessati, il governo cinese avrebbe pensato anche a Elon Musk come acquirente. Trump ha menzionato il fondatore di Oracle, Larry Ellison.
L’idea di vendere TikTok era praticamente morta durante l’amministrazione Biden. TikTok e ByteDance hanno ripetutamente affermato che qualsiasi forma di cessione non era un’opzione praticabile. Anche il governo cinese aveva bocciato l’idea, affermando che si sarebbe “fermamente opposto” a qualsiasi vendita forzata della piattaforma. Tuttavia, Pechino sembra aver cambiato idea questa settimana, quando un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha suggerito che le aziende private possano decidere autonomamente se vendere o meno le proprie entità. Alla domanda se la Cina sia aperta a un accordo con Trump e come potrebbe essere strutturato, Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato: “Per quanto riguarda operazioni come la gestione e l’acquisizione di attività, riteniamo che debbano essere decise autonomamente dalle aziende in conformità ai principi di mercato”. “Se coinvolge aziende cinesi, devono essere rispettate le leggi e i regolamenti della Cina”, ha aggiunto Mao.
Trump sembra particolarmente desideroso di concludere un accordo. Negli ultimi giorni, ha proposto una joint venture in cui gli Stati Uniti detengano il 50% delle quote.
Intanto, mentre il presidente americano smorza i timori su TikTok, qualcuno nel governo britannico li rinfocola. Peter Kyle, ministro della tecnologia, si è detto “sinceramente preoccupato” dell’utilizzo che Bytedance, la casa madre della piattaforma, potrebbe fare dei dati di milioni di britannici. “Sebbene non ci siano piani per introdurre un divieto di TikTok nel Regno Unito, non esiteremo ad agire se necessario per proteggere la nostra sicurezza nazionale”, ha detto un portavoce del ministero gestito da Kyle.