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Attenzione ai clienti stranieri. Il monito di Londra ai professionisti della sicurezza

Il governo britannico ha pubblicato nuove linee guida per i professionisti della sicurezza privata, avvertendoli dei rischi di collaborare inconsapevolmente con Stati ostili come Russia, Cina e Iran. La normativa mira a contrastare le attività di spionaggio e sabotaggio orchestrate attraverso intermediari, imponendo ai professionisti del settore di effettuare verifiche approfondite sui propri clienti. Il mancato rispetto delle regole potrebbe portare a sanzioni severe, inclusi fino a 14 anni di carcere

Il governo del Regno Unito, guidato da Sir Keir Starmer, ha lanciato un severo monito ai professionisti della sicurezza privata, invitandoli a prestare particolare attenzione ai clienti con cui collaborano. La pubblicazione delle nuove linee guida “Complying with the National Security Act 2023: security professionals” rappresenta un passo cruciale per rafforzare la sicurezza nazionale e arginare le attività di stati stranieri ostili.

Secondo il ministro per la Sicurezza, Dan Jarvis, il settore della sicurezza privata è sempre più preso di mira da potenze straniere come Russia, Cina e Iran, che sfruttano le competenze specialistiche e le connessioni di questi professionisti per condurre operazioni di spionaggio, interferenze politiche e sabotaggio. “Lavorare nella sicurezza privata è fondamentale, ma è essenziale sapere per chi si lavora. Senza un’adeguata verifica, i professionisti rischiano di infrangere la legge e di aiutare stati che vogliono solo danneggiare il nostro Paese”, ha dichiarato Jarvis.

La normativa, introdotta con il National Security Act 2023, prevede pene severe per chi collabora con stati stranieri impegnati in attività ostili contro il Regno Unito, con sanzioni che possono arrivare fino a 14 anni di carcere. Tra le attività incriminate figurano il sabotaggio, l’acquisizione di informazioni protette o sensibili, il monitoraggio di dissidenti e la manipolazione dell’opinione pubblica per destabilizzare il Paese.

Le linee guida del ministero dell’Interno includono strumenti pratici, scenari esemplificativi e domande che i professionisti della sicurezza dovrebbero porsi prima di accettare un incarico. Ad esempio, viene suggerito di verificare dove si trovi il cliente, se abbia fornito informazioni sufficienti sulla propria identità e se le richieste avanzate possano rientrare tra le attività vietate dalla legge.

MI5 e MI6, i servizi di intelligence britannici, hanno evidenziato un aumento delle minacce da parte di stati stranieri che operano attraverso intermediari o aziende private. Ken McCallum, direttore generale di MI5, ha recentemente descritto un “cambiamento significativo” nelle strategie di attori come Russia e Iran, che ora si affidano a operatori privati e persino a criminali per condurre attività ostili nel Regno Unito.

Le nuove linee guida rappresentano una risposta diretta a queste minacce. L’obiettivo è garantire che i professionisti della sicurezza abbiano gli strumenti e la consapevolezza necessari per evitare di diventare, anche inconsapevolmente, complici di attività che mettono a rischio la sicurezza nazionale. Il governo ha anche ribadito l’importanza di segnalare qualsiasi sospetto alle autorità, attraverso la Anti-Terrorism Hotline o la piattaforma online dedicata.

Questo approccio mira non solo a proteggere il Regno Unito, ma anche a sensibilizzare il settore privato sui rischi connessi a collaborazioni non trasparenti. Questo ha conosciuto una rapida crescita negli ultimi anni, con l’ingresso di numerosi ex membri dei servizi di intelligence. Tuttavia, questa espansione ha reso il settore un bersaglio particolarmente appetibile per attori ostili. Il caso di Andrew Wordsworth, co-fondatore di una nota società di investigazioni private, arrestato lo scorso anno con l’accusa di legami con la Russia, ha messo in luce la delicatezza della situazione. Sebbene il caso sia stato archiviato, l’episodio ha sollevato interrogativi sull’integrità del settore.

Ma non è tutto. Con l’annuncio di un prossimo Foreign Influence Registration Scheme (FIRS), il governo britannico punta a introdurre ulteriori strumenti per proteggere il Paese da influenze straniere, sulla scia di iniziative simili adottate negli Stati Uniti. Resta da vedere se queste misure saranno sufficienti a contrastare una minaccia sempre più complessa e diversificata.


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