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Ecco il soft power del Piano Mattei che piace all’Africa. Valditara in Egitto

Di Adriano Pagliaro

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha messo in campo un progetto ambizioso per consentire agli studenti italiani di volare in Egitto, per realizzare Villaggio Italia. Ovvero, tecnologie avanzate, pedagogia, meccatronica, turismo, tessile, energia, agroalimentare, sanità digitale e un solo comune denominatore: la capacità italiana di esportare dialogo e benessere. Il racconto di Adriano Pagliaro

Il Piano Mattei entra nel vivo della sua realizzazione e ad accelerare il processo di attuazione ci pensa Giuseppe Valditara che ha messo in campo un progetto ambizioso in collaborazione con partner istituzionali italiani ed internazionali. Grazie anche a una sinergia con la Farnesina e con Confindustria, gli studenti italiani sono volati al Cairo, in Egitto, per realizzare Villaggio Italia, il primo nel suo genere. Tecnologie avanzate, pedagogia, meccatronica, turismo, tessile, energia, agroalimentare, sanità digitale e un solo comune denominatore: la capacità italiana di esportare dialogo e benessere.

Il porto d’approdo è l’Egitto ma l’obiettivo è il Mediterraneo e, soprattutto, l’Africa dove l’Istruzione italiana vuole giocare un ruolo centrale nelle sfide per in corso che vedono protagoniste le principali egemonie. Il dato emerso dal G7 di Trieste è catastrofico, in Africa mancano 17 milioni di insegnanti e serve un piano straordinario per oltre 250 milioni di bambini. Numeri che non lasciano indifferenti e che chiedono all’ministero dell’Istruzione e del Merito di giocare un ruolo chiave e fuori dai confini nazionali.

Il laboratorio Villaggio Italia deve rappresentare, ora, il kickoff meeting di riferimento per riproporre tanti villaggi Italia nelle aree strategiche dell’Africa e costituire hub di formazione per i futuri insegnanti locali. 48 ITS, 7 istituti scolastici, più di 50 imprenditori italiani, decine tra studenti e insegnanti sono stati coinvolti per raccontare l’Italia dell’Istruzione e del Merito e diffondere la cultura del nostro Paese che non colonizza, ma regala strumenti di sviluppo per rendere autonome e indipendenti le persone e le organizzazioni.

“Quella realizzata al Cairo è una grande piattaforma di collaborazione che mette insieme la cooperazione educativa con quella industriale, la diplomazia della scuola con la diplomazia dell’impresa”. Il Villaggio Italia è un’opportunità per far conoscere l’eccellenza della didattica italiana e le grandi opportunità che la nostra scuola può offrire per lo sviluppo di Paesi amici, come l’Egitto. Non è un caso che il Piano Mattei per l’Africa individui proprio nell’istruzione il primo dei settori d’intervento. Attraverso una strategia educativa ampia, che include la formazione di tecnici e professionisti altamente specializzati, anche dal punto di vista linguistico, risponderemo alle crescenti esigenze di competenze del sistema produttivo e alle sfide poste dalle nuove tecnologie nei mercati del lavoro dei nostri Paesi”, ha detto agli organi di stampa Valditara.

Ma io aggiungerei che chi non riconosce al governo italiano un’evidente volontà di attuare politiche di soft power, anche attraverso queste azioni, allora antepone la politica delle parole all’importanza della politica dei fatti. A ricevere il ministro Valditara è stato l’omologo egiziano Mohamed Abdel Latif, i due hanno discusso di prospettive di collaborazione bilaterale in attuazione del Memorandum d’Intesa firmato lo scorso marzo. L’occasione è stata propizia anche per inaugurare il seminario sulla cooperazione italo-egiziana nel settore dell’istruzione tecnica e professionale.

Proprio su quest’ultimo percorso l’istruzione italiana sta investendo molto per ridurre il mismatch nel mercato del lavoro. Incoraggianti sono i dati emersi dall’ultimo monitoraggio sulla filiera formativa 4+2 che hanno visto un boom di iscrizioni da parte degli studenti italiani pronti a diventare i professionisti di domani grazie alla nuova scuola italiana. Ma al Cairo non vi erano solo rappresentanti egiziani ma anche stakeholder di altri paesi che hanno espressamente chiesto di replicare il modello Villaggio Italia anche in altri stati. L’Unione Africana guarda con grande interesse alla strategia adottata da Valditara e il ponte della cooperazione tra i due continenti può passare anche da Viale Trastevere.


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