Il rapporto analizza la crescente multipolarità e la frammentazione dell’ordine globale. L’Italia, pur non essendo percepita come una grande potenza, ha l’opportunità di rafforzare il proprio ruolo internazionale tra Europa, Nato e nuove alleanze strategiche
Il Munich Security Report 2025, pubblicato oggi all’inizio della settimana che si concluderà con il maxi evento Munich Security Conference, offre una panoramica della trasformazione dell’ordine globale, caratterizzato da un’accelerazione della multipolarità e da un progressivo allontanamento di molte nazioni dal tradizionale asse occidentale. Questo fenomeno emerge in maniera evidente nelle relazioni con il cosiddetto Sud Globale, tema su cui si è espressa anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Cosa dice il rapporto
Il rapporto evidenzia come il mondo stia attraversando una fase di multipolarizzazione, con un aumento del numero di attori influenti sulla scena internazionale. Questo processo si manifesta sia attraverso la diffusione del potere economico e politico tra più stati, sia attraverso un’intensificazione della polarizzazione ideologica. La competizione tra modelli di governance liberali e autoritari, così come l’ascesa di nuove potenze emergenti, sta rendendo più complesso il coordinamento delle risposte alle crisi globali.
Il Munich Security Index 2025 suggerisce che i cittadini dei Paesi G7 sono generalmente più scettici rispetto ai benefici della multipolarità, mentre nei Paesi Bics (Brics senza la Russia) si registra una maggiore fiducia nella possibilità di un ordine mondiale più equo e rappresentativo. Inoltre, il rapporto sottolinea che la crescente competizione tra Stati Uniti e Cina sta accelerando la frammentazione del sistema internazionale, mentre la guerra in Ucraina continua a ridefinire le dinamiche di sicurezza in Europa e oltre.
La percezione dell’Italia
Uno degli elementi più rilevanti del rapporto riguarda la percezione internazionale dei diversi Paesi. Secondo i sondaggi citati nello studio, l’Italia viene vista come un attore importante, ma non necessariamente come una grande potenza a livello globale. Questo riflette il suo ruolo intermedio tra le maggiori economie occidentali e un crescente interesse per il rafforzamento della sua posizione internazionale attraverso nuove alleanze e strategie economiche.
Dal punto di vista delle preoccupazioni interne, il Munich Security Index indica che per i cittadini italiani i rischi ambientali – come eventi climatici estremi e incendi boschivi – sono tra le minacce più percepite, superando anche le preoccupazioni legate al terrorismo islamico, che invece sono in calo rispetto agli anni precedenti. Parallelamente, cresce la percezione del rischio di attacchi informatici, segno di una maggiore consapevolezza delle sfide legate alla cybersicurezza.
Il ruolo italiano
L’Italia sta cercando di rafforzare il proprio posizionamento nel contesto multipolare. Da un lato, rimane un partner chiave all’interno dell’Unione europea e della Nato; dall’altro, sta cercando di ampliare il proprio raggio d’azione verso nuovi mercati e alleanze strategiche, con particolare attenzione alla regione del Mediterraneo e all’Africa.
Questa visione si allinea alle dichiarazioni della presidente Meloni, che nel rapporto viene citata per il suo intervento sulla necessità di un approccio più equilibrato nei confronti del Sud Globale: “Una prospettiva già in atto che indebolisce l’Europa e l’Occidente, in un contesto globale in cui le crisi regionali e la forte spinta del Sud Globale e dei Brics Plus portano a ridiscutere gli assetti di un mondo non più soltanto multipolare ma profondamente frammentato”. L’Italia ha già dimostrato un impegno concreto in questa direzione, ad esempio con il Piano Mattei per l’Africa, che punta a rafforzare la collaborazione economica e infrastrutturale con i Paesi africani.