Il segretario di Stato americano non parteciperà alla prossima riunione ministeriale Esteri del G20. L’amministrazione Trump accusa il Sud Africa di un comportamento anti-americano, perché promuove solidarietà, uguaglianza e sostenibilità. “Il mio compito è promuovere gli interessi nazionali dell’America, non sprecare denaro dei contribuenti o assecondare l’anti-americanismo”, dice Rubio
Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha annunciato che non parteciperà al prossimo incontro dei ministri degli Esteri del G20, previsto a Johannesburg dal 20 al 21 febbraio 2025. Rubio ha motivato la sua decisione accusando il governo sudafricano di promuovere un’agenda “anti-americana” e di espropriare proprietà private.
In un post pubblicato su X, Rubio ha dichiarato: “Il Sudafrica sta facendo cose molto negative. Espropriando proprietà private. Utilizzando il G20 per promuovere ‘solidarietà, uguaglianza e sostenibilità’. In altre parole: DEI (diversità, equità e inclusione) e cambiamento climatico. Il mio compito è promuovere gli interessi nazionali dell’America, non sprecare denaro dei contribuenti o assecondare l’anti-americanismo”.
Questa presa di posizione riflette una linea più dura adottata dall’amministrazione Trump nei confronti delle politiche di riforma agraria del Sudafrica. Donald Trump aveva recentemente affermato, senza fornire prove, che il governo sudafricano starebbe “confiscando terre” e “trattando alcune classi di persone in modo molto negativo”. Di conseguenza, il presidente statunitense ha annunciato la sospensione dei finanziamenti al Paese africano in attesa di un’indagine approfondita.
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha respinto con fermezza queste accuse, affermando che la politica di riforma agraria del suo governo mira a correggere le disuguaglianze storiche, garantendo un accesso equo alla terra per tutti i cittadini, ma senza ricorrere a confische illegali. La questione della proprietà terriera è infatti una delle più delicate per il Sudafrica, dove, a trent’anni dalla fine dell’apartheid, la maggior parte delle terre agricole resta nelle mani della minoranza bianca. Il governo sudafricano è sotto pressione per attuare riforme in grado di riequilibrare questa situazione.
Le implicazioni per le relazioni Usa-Sudafrica
La decisione di Rubio di disertare il G20 potrebbe avere conseguenze rilevanti per le relazioni bilaterali tra Washington e Pretoria. Gli Stati Uniti, storicamente uno dei principali partner commerciali e strategici del Sudafrica, stanno adottando un approccio sempre più conflittuale nei confronti delle politiche locali, accusando il governo di Ramaphosa di essere troppo vicino a Cina e Russia.
Secondo gli analisti, questa tensione riflette una più ampia competizione geopolitica per l’influenza nel Sud globale. Un recente rapporto del Carnegie Endowment for International Peace sottolinea come il Sudafrica stia cercando di posizionarsi come leader delle nazioni emergenti, promuovendo una piattaforma politica basata su giustizia climatica, equità economica e riforma delle istituzioni internazionali. Il governo sudafricano, attraverso la sua partecipazione nei Brics, sta cercando di ridurre la dipendenza dalle potenze occidentali e di rafforzare la cooperazione con altre economie emergenti.
Questo approccio ha suscitato le preoccupazioni di Washington, che teme di perdere terreno nella competizione per il controllo delle dinamiche economiche e politiche globali. La scelta di Rubio di non partecipare al vertice G20 è dunque anche un segnale politico volto a sottolineare il disappunto degli Stati Uniti nei confronti delle scelte strategiche di Pretoria.
Le opportunità diplomatiche mancate
L’assenza degli Stati Uniti all’incontro dei ministri degli Esteri del G20 rischia di compromettere l’efficacia del forum, in un momento in cui sono necessari sforzi diplomatici congiunti per affrontare crisi globali, come la guerra in Ucraina e il cambiamento climatico. Inoltre, questa decisione comporta la mancata opportunità di dialogo tra Rubio e gli omologhi dei venti più importanti Paesi del mondo.
Nonostante le tensioni, il Sudafrica sembra deciso a proseguire la sua strategia globale. Come evidenziato dal rapporto del Carnegie, Ramaphosa e i suoi alleati nei Brics stanno lavorando per creare un ordine mondiale alternativo, basato sulla multipolarità e su una distribuzione più equa delle risorse economiche e politiche. Tuttavia, questa visione incontrerà probabilmente ulteriori resistenze da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, che non intendono cedere il controllo sulle istituzioni internazionali.