Modi e von der Leyen rafforzano la partnership strategica tra India e Ue: commercio, Imec e Indo-Pacifico al centro dei colloqui. L’analisi di Vas Shenoy, chief representative per l’Italia dell’India Chamber of Commerce
Il primo ministro indiano, Narendra Modi, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, hanno tenuto venerdì un incontro ad alto livello per rafforzare la partnership strategica tra India e Unione europea (Ue). Al centro delle discussioni vi sono stati il completamento dell’Accordo di libero scambio India-Ue (Fta), l’espansione delle opportunità di investimento e la cooperazione nella regione dell’Indo-Pacifico.
Modi, parlando accanto a von der Leyen, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra India e Ue, definendo l’Unione “un partner naturale e indispensabile” in un panorama geopolitico in evoluzione. Ha inoltre sottolineato il ruolo fondamentale del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (Imec), definendolo un’iniziativa trasformativa. “L’Imec è una svolta per il commercio e la connettività”, ha dichiarato. “Non solo rafforzerà i legami economici tra India ed Europa, ma creerà anche una catena di approvvigionamento stabile e resiliente a beneficio dell’intera regione.”
La presidente della Commissione europea ha espresso il pieno sostegno dell’Ue al progetto, evidenziandone la portata strategica. “L’Imec è un’iniziativa storica che ridefinirà le rotte commerciali tra India, Medio Oriente ed Europa”, ha affermato von der Leyen. “L’Ue è pienamente impegnata a rendere questo corridoio un successo. Rafforzerà le catene di approvvigionamento, ridurrà i tempi di transito e creerà nuove opportunità economiche per le imprese di entrambe le parti.”
Von der Leyen ha poi sottolineato la necessità di finalizzare al più presto l’Accordo di libero scambio India-Ue, in fase di negoziazione da anni. “Le nostre economie sono complementari e dobbiamo cogliere questa opportunità per concludere un accordo commerciale ambizioso”, ha dichiarato. “Un Fta tra Ue e India libererà un enorme potenziale, aumentando gli investimenti, la creazione di posti di lavoro e l’innovazione. Siamo più vicini che mai a renderlo realtà.”
Le discussioni hanno toccato anche importanti questioni geopolitiche, tra cui il conflitto Russia-Ucraina e le crescenti tensioni in Medio Oriente. Tuttavia, una parte significativa del colloquio si è concentrata sulla regione dell’Indo-Pacifico, dove India e Ue condividono interessi strategici. Modi ha sottolineato l’importanza della stabilità regionale, affermando: “Per un Indo-Pacifico libero e aperto, India e Ue devono collaborare per garantire pace, stabilità e prosperità nella regione. La nostra cooperazione nella sicurezza marittima, nella connettività e nelle catene di approvvigionamento plasmerà il futuro dell’economia globale.”
Il commercio è rimasto un punto centrale della discussione, con entrambi i leader che hanno esaminato i progressi nelle relazioni economiche. Nell’anno finanziario 2023-24, il commercio bilaterale di beni tra India e Ue ha raggiunto i 135 miliardi di dollari, con esportazioni indiane per 76 miliardi di dollari e importazioni dall’Ue per 59 miliardi di dollari. Anche il commercio nei servizi ha raggiunto un nuovo record di 53 miliardi di dollari, con esportazioni indiane pari a 30 miliardi di dollari e importazioni per 23 miliardi di dollari. L’Ue rimane uno dei maggiori partner economici dell’India, con investimenti europei nel Paese che superano i 117 miliardi di dollari e circa 6.000 aziende europee presenti nel mercato indiano. Gli investimenti indiani nell’Ue, invece, sono stimati intorno ai 40 miliardi di dollari.
Dopo l’incontro, Modi e von der Leyen rilasceranno una dichiarazione congiunta per delineare le principali aree di cooperazione, rafforzando ulteriormente il ruolo strategico della partnership tra India e Ue in un contesto globale sempre più complesso.
Questa è la prima visita di Ursula von der Leyen e del collegio dei commissari dell’Ue al di fuori dell’Unione europea in questo mandato, sottolineando l’importanza dell’India in un momento in cui l’Ue si trova sotto pressione a causa dei dazi commerciali imposti dalla Casa Bianca di Donald Trump, della guerra in Europa con l’invasione russa dell’Ucraina, del conflitto nel Mediterraneo e di altri cambiamenti geopolitici.