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Usa in pressing su Londra per il no alla nuova ambasciata cinese

Una commissione del Congresso americano ha sollevato gravi preoccupazioni sulla sicurezza britannica a causa del progetto per la nuova ambasciata cinese a Londra, 24 volte più grande dell’attuale. I timori: spionaggio e limitazioni al diritto di manifestare

La commissione ristretta della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti sulla concorrenza strategica tra gli Stati Uniti e il Partito comunista cinese ha suonato l’allarme: la nuova e imponente ambasciata cinese a Londra, che già preoccupa i servizi segreti britannici, presenta “significative criticità per la sicurezza” del Regno Unito, si legge in un post su X. “Dobbiamo lavorare per affrontare con urgenza questo problema e collaborare con i nostri alleati per proteggere la sicurezza nazionale”, continua.

Il progetto

Royal Mint Court era il sito della Zecca Reale britannica, dove le sterline sono state coniate dal 1810 al 1975. Prima ancora, un deposito di rifornimenti per la Marina Reale. All’inizio del mese, oltre mille persone si sono radunate per protestare contro la proposta di trasformare il complesso di 20.000 metri quadrati – un pezzo di proprietà così pregiato, situato accanto alla Torre di Londra e all’ombra dei grattacieli della City di Londra – nella nuova ambasciata cinese. Sarebbe 24 volte più grande dell’attuale sede diplomatica cinese a Londra. Il deputato tory Robert Jenrick, ministro ombra alla Giustizia, ha definito il piano “sbagliato per la nostra sicurezza nazionale”, in quanto “la minaccia numero uno di spionaggio per questo Paese è la Cina”.

I timori

I sospetti riguardano la possibilità che la Cina utilizzi l’ambasciata, data la sua vicinanza a cavi in fibra ottica strategici che si snodano sotto il distretto finanziario, per spiare dissidenti e cittadini britannici comuni. La sua posizione, su una strada trafficata appena fuori dal Tower Bridge, potrebbe anche rendere difficile per le folle radunarsi per protestare, come fatto sempre più spesso in questi ultimi anni, contro questioni come la repressione di Pechino a Hong Kong o la persecuzione delle minoranze etniche a Xinjiang.

Il no del quartiere

Nel 2022, il consiglio del quartiere Tower Hamlets ha negato l’autorizzazione al progetto. Ma la Cina ha ripresentato la proposta dopo che il Labour di Sir Keir Starmer è salito al potere lo scorso luglio. Il leader cinese Xi Jinping ne ha parlato con il primo ministro nella telefonata di agosto e nell’incontro di novembre.

Pechino in pressing

La pressione di Pechino è fortissima. Secondo i documenti del governo britannico, i funzionari cinesi hanno inviato ai consiglieri vino francese, tè e, in un caso, un libro per bambini in cinese-inglese. I critici in Parlamento, come ricorda il New York Times, hanno sottolineato che la Cina anche ha organizzato una campagna di invio di lettere che ha visto la partecipazione di aziende di grande prestigio come Bank of China e Air China.

I prossimi passi

Mercoledì si è conclusa un’indagine pubblica sulla proposta. In estate dovrebbe arrivare la decisione di Angela Rayner, vice primo ministro e segretaria con deleghe all’edilizia abitativa, alle comunità e al governo locale. David Lammy, segretario agli Esteri, e Yvette Cooper, segretaria agli Interni hanno dato un sostegno provvisorio al piano il mese scorso. In una lettera al consiglio del quartiere, Lammy hanno fatto notare che la Polizia metropolitana ha lasciato cadere le precedenti obiezioni secondo cui il sito non avrebbe potuto ospitare manifestazioni senza disturbare le strade vicine. “Data l’importanza che i Paesi abbiano sedi diplomatiche funzionanti nelle rispettive capitali”, hanno scritto, “è giusto che la Cina possa svolgere il proprio lavoro diplomatico nel Regno Unito, come il Regno Unito fa con la Cina”.

Il dossier sul tavolo con Trump

Il Regno Unito guarda alla Cina come fonte di investimenti esteri in un periodo in cui la sua economia è in stagnazione e il rapporto con gli Stati Uniti è incerto. La cancelliera Rachel Reeves è stata recentemente a Pechino incassando impegni per 600 milioni di sterline. Possibile che il tema della nuova ambasciata cinese venga discusso la prossima settimana alla Casa Bianca quando Sir Keir incontrerà il presidente americano Donald Trump.

(Foto: Number 10)


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