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Chi è e cosa pensa Mark Carney, nuovo premier canadese

Mark Carney, ex governatore di due delle banche centrali più influenti al mondo, è stato eletto leader del Partito Liberale canadese, segnando il passaggio di consegne a Justin Trudeau. Nel suo discorso di vittoria ha sottolineato che il Paese non diventerà il 51° Stato degli Usa

Mark Carney è il nuovo leader del Partito liberale canadese, succedendo a Justin Trudeau come primo ministro secondo la regola che vede il leader del partito di maggioranza diventare capo del governo. La sua elezione, decisa in una votazione a porte chiuse, segna un passaggio storico per il Paese, che affida il futuro della sua politica a un leader considerato un economista di grande talento, capace di aver salvato l’economia nazionale durante la crisi finanziaria del 2008.

Il profilo

Carney è un personaggio atipico in politica. Ex governatore della Banca del Canada e della Banca d’Inghilterra – dove è stato il primo non britannico a ricoprire tale incarico – la sua carriera si è distinta per la gestione delle crisi economiche. Economista formato ad Harvard e a Oxford, Carney ha iniziato la sua carriera in ambito finanziario presso Goldman Sachs. Oltre alla sua esperienza in politica monetaria, ha ricoperto il ruolo di inviato speciale delle Nazioni Unite per l’azione sul clima e per il finanziamento del cambiamento climatico, consolidando così il suo profilo di tecnocrate capace di guidare il Canada in tempi di sfide economiche e ambientali.

Le parole sugli Stati Uniti di Trump

Nel suo discorso di vittoria, Carney ha tracciato un netto confine tra il Canada e gli Stati Uniti. Ha dichiarato con fermezza: “L’America non è il Canada. E il Canada non farà mai parte dell’America in alcun modo, forma o aspetto”. Queste parole arrivano in un contesto di forti tensioni commerciali e di pressioni da parte degli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump aveva recentemente suggerito addirittura la possibilità che il Canada diventasse il 51° Stato americano. Carney ha risposto sottolineando l’importanza di mantenere l’autonomia nazionale e di costruire una nuova economia, rifiutando di cedere a pressioni esterne.

Le reazioni da Londra e Pechino

Il Regno Unito ha accolto la notizia con un messaggio di congratulazioni (re Carlo III è sovrano anche del Canada). Il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso la sua volontà di collaborare su priorità internazionali comuni e di approfondire i rapporti tra i due Paesi. Questa reazione non sorprende, considerando il passato di Carney come governatore della Bank of England, ruolo che ha contribuito a rafforzare la stabilità durante periodi di incertezza, come quelli legati alla Brexit. Dalla Cina è giunta una nota di speranza e di invito a una politica pragmatica. Il portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, ha espresso l’auspicio che Carney mantenga una visione obiettiva e razionale nei confronti della Cina, adottando una “politica positiva” e pragmatica. Queste dichiarazioni giungono in un momento di relazioni delicate tra Pechino e Ottawa, segnate da recenti tensioni commerciali e diplomatiche, inclusi nuovi dazi doganali annunciati dalla Cina su prodotti canadesi.


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