La seconda carica della Stato è in missione a Pechino e Shanghai per consolidare il partenariato strategico rilanciato dopo lo stop sulla Via della Seta. L’omologo Zhao punta sulla cooperazione nel campo della cantieristica navale, dell’aerospazio e delle nuove energie
Per Ignazio La Russa, presidente del Senato, è stato l’ultimo giorno a Pechino, con incontro con il vicepresidente cinese Han Zheng (invitato a visitare l’Italia in occasione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina) e visita alla Grande Muraglia nel popolare tratto di Badaling, non lontano da Pechino. Poi il volo verso Shanghai per la parte finale della sua visita istituzione in Cina che lo vedrà impegnato in incontri con le autorità locali e con la comunità italiana.
Parlando ai microfoni di Senato Tv, La Russa ha dichiarato di aver registrato “un grande interesse per il rapporto della Cina con l’Italia e una grande attenzione” specie dopo le visite di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, e Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, “che hanno rinnovato i termini del nostro partenariato che sembra in crescita importante”. La sua missione, dunque, si inserisce nel percorso di rafforzamento del partenariato strategico rilanciato l’anno scorso in occasione del suo ventennale dopo la decisione italiana di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla Belt and Road Initiative (la cosiddetta Via della Seta). Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni “ha avviato un percorso, io mi sono limitato a cercare di consolidarlo e a dare il segnale che il Parlamento italiano e il Senato sono nella stessa direzione e nella stessa lunghezza d’onda di ricercare uno sviluppo commerciale e culturale, ma soprattutto un ruolo comune per una pace giusta e duratura nei luoghi di conflitto che purtroppo sono presenti nel mondo”, ha aggiunto La Russa con riferimento a Ucraina e Medio Oriente.
Particolare attenzione negli incontri istituzionali è stata posta sul rapporto tra Unione europea e Cina. “Ormai sono cinquant’anni che le relazioni sino-europee esistono e l’Italia vuole avere un ruolo”, ha detto La Russa. “Dobbiamo averlo, anche perché i nostri rapporti commerciali comunque ci vedono in deficit: sono più le importazioni che le esportazioni dal punto di vista commerciale. Ma dal punto di vista culturale la storia dell’Italia e la storia della Cina, due civiltà millenarie, sono di per sé utili e sufficienti ad agevolare questo rapporto sempre più stretto tra l’Unione europea e la Cina”, ha aggiunto.
Gli ha fatto eco Zhao Leji, presidente del comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo cinese (il Parlamento), che ha dichiarato che la Cina auspica che l’Italia possa svolgere “un ruolo attivo” nella promozione dello sviluppo “sostenuto, stabile e sano” delle relazioni tra Pechino e l’Unione europea.
Lo stesso ha spiegato che Pechino vuole “portare avanti la tradizionale amicizia con l’Italia” e sfruttare il potenziale di cooperazione nel campo della cantieristica navale, dell’aerospazio e delle nuove energie, tra le altre cose. Secondo il resoconto dell’agenzia di stampa China News Service, Zhao ha espresso soddisfazione per l’andamento delle relazioni tra i due Paesi, che hanno “ampliato la cooperazione, approfondito gli scambi culturali e apportato benefici tangibili ai rispettivi popoli”.