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Usa, Ucraina, economia e nucleare. Cos’ha detto Meloni da Calenda

La presidente del Consiglio ha partecipato al congresso del partito di Calenda. Non ha risparmiato attacchi a Schlein e Conte, mentre ha aperto a Calenda sul nucleare. Lui dice: “Il bipolarismo è completamente fratturato”

“Le spese in difesa e sicurezza sono il prezzo della tua libertà”. Parole dette dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha riconosciuto “quanto il tema non abbia un grande appeal tra molti italiani” intervenendo al congresso di Azione, il partito di Carlo Calenda.

Il rapporto con gli Stati Uniti

Sui dazi, ha spiegato che “ci sono divergenze” con gli Stati Uniti ma “non si deve agire per impulso” bensì “in modo ragionato cercando di raggiungere un punto di equilibrio. Meloni si è poi detta “molto stupita” dall’interpretazione della sua intervista al Financial Times. “Ho detto che sto sempre con l’Italia, che l’Italia sta in Europa e il suo ruolo deve essere anche quello di difendere l’unità dell’Occidente”. Poi ha ringraziato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che nell’intervista di oggi al Corriere della Sera ribadisce la posizione: “penso che sia nella mia responsabilità fare quello che posso per difendere o ricostruire se necessario questa unità. Certo che ci sono temi divisi ma proprio per questo penso che non si possa agire per impulso ma con equilibrio”, ha detto Meloni.

La presidente del Consiglio attacca chi invoca la rottura con gli Stati Uniti e cita Elly Schlein, segretari del Partito democratico, secondo cui Donald Trump non può essere alleato dell’Europa. “E ci sono altri leader che al contempo sostengono la linea che l’Europa non debba spendere risorse per la propria sicurezza”, ha detto Meloni. “Non capisco: la proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Usa, ma chiedere loro di occuparsi della nostra sicurezza o e’ che l’Europa diventi una grande comunità hippie demilitarizzata che spera nella buona fede delle altre potenze straniere?”.

Il quadro economico

Lo spread è a “120 punti in meno di quando ci siamo insediati, il successo dell’emissione dei titoli pubblici Btp a 15 anni, 133 miliardi di richieste; tutti elementi che mostrano la solidità della nostra economia”, ha dichiarato Meloni. “Fieri di aver fatto emissioni di titoli di stato per i piccoli risparmiatori italiani perché è importante mettere il nostro debito nelle mani dei risparmiatori”, ha aggiunto. Poi ha sottolineato l’importanza, anche alla luce di uno scenario economico “complesso e imprevedibile”, di “serietà nella gestione dei conti pubblici. Abbiamo ereditato politiche scellerate che hanno devastato i conti pubblici” come il superbonus, lo “schema fiscale più stupido mai inventato al mondo” e il reddito di cittadinanza. “Oggi”, ha aggiunto, “ci accusano di fare una politica di austerità, ma austerità e serietà non sono la stessa politica. L’austerità è un rigore meccanico, una politica seria si rifiuta di gettare i soldi dalla finestra, ma non dice no agli investimenti strategici e mette i soldi dove servono”.

Sul settore dell’automotive “abbiamo avuto modo più volte di condividere la preoccupazione sul futuro della produzione, sui livelli occupazionali in Italia”, ha continuato Meloni. “Stellantis ha di recente rinnovato alcuni impegni e sono certa che vigileremo insieme affinché vengano rispettati, senza pregiudizi ma senza favoritismi perché questo è l’approccio che una politica seria ha nei confronti delle aziende che operano in Italia”, ha aggiunto.

La guerra in Ucraina

Ricordando di aver fatto opposizione “senza fare sconti”, anche al governo Draghi, Meloni ha sottolineato la scelta di sostegno all’Ucraina, “perché siamo convinti che era la cosa giusta”. “E siamo ancora convinti che sia interesse nazionale italiano difendere il diritto internazionale, impedire che il diritto del più forte finisca per prevalere sulla forza del diritto”, ha spiegato sottolineato come si tratta di una posizione che anche Azione ha sostenuto”.

Non ha poi risparmiato critiche a Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle. “Chi crede davvero in qualcosa non ribalta”, ha osservato, “le sue posizioni per il fatto che si trova al governo o all’opposizione come fa chi, quando era al governo sottoscrive l’impegno del 2% per le spese della difesa nella Nato e quando è all’opposizione scende in piazza per manifestare contro chi cerca di mantenere quell’impegno sottoscritto dall’Italia”.

Le aperture ad Azione

La presidente del Consiglio ha definito “molto interessanti” alcune proposte di Azione, come sull’energia, il nucleare o l’acqua, “uno degli elementi più preziosi” ed è “intollerabile come la materia è stata trattata. Anche su questo possiamo lavorare insieme”, ha spiegato riconoscendo ad Azione di essere “una forza politica che si confronta nel merito delle cose, guardando al risultato anziché al posizionamento politico”.

Calenda ha difeso la scelta di invitare Meloni al congresso. “La democrazia è in pericolo perché la Meloni ricostruirà lo Stato fascista? Non diciamo idiozie”, ha risposto. “Le democrazie cadono quando non decidono più un cacchio. Il 36% degli italiani dice chiudete tutto, affidate tutto a una persona, chiudete la democrazia. Abbiamo un sistema così intricato che non facciamo succedere più un cacchio da anni”, ha spiegato ancora il leader di Azione. Lo stesso ha definito quello attuale come “un tornante della storia in cui il bipolarismo è completamente fratturato” sottolineando le posizioni di Lega e Movimento 5 Stelle spesso in disaccordo a destra e a sinistra. “Nei prossimi mesi i due poli si spaccheranno sulla scelta dell’autonomia strategica di difesa comune”, ha profetizzato Calenda.


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