Il terzo report del Seae svela l’architettura intricata delle reti di disinformazione orchestrate da Russia e Cina. La mappa interattiva evidenzia 2.055 canali – da quelli ufficiali e statali a quelli “non ufficiali” ma allineati – e mostra come queste reti, concentrando l’88% della loro attività su X (ex Twitter), prendano di mira Ucraina, Francia, Germania ed elezioni europee, contribuendo a rafforzare messaggi antioccidentali
Il Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) ha pubblicato il suo terzo report sulle campagne di disinformazione estera, un documento che delinea con precisione l’architettura delle reti Fimi (foreign information manipulation and interference), un tassello importante delle campagna ibride. Emergono 2.055 canali, un ecosistema che spazia da media ufficiali e account gestiti dai servizi segreti a piattaforme sotto supervisione statale e soggetti apparentemente indipendenti, ma allineati alle narrative di Mosca e Pechino. Il report, basato su 505 casi documentati tra novembre 2023 e novembre 2024, evidenzia come le operazioni Fimi abbiano preso di mira oltre 80 paesi e più di 200 organizzazioni. Tra gli obiettivi principali figurano Ucraina, Francia, Germania ed elezioni europee, con le piattaforme social, in particolare X (ex Twitter), che concentrano l’88% delle attività disinformative.
Come agisce la Russia
La disinformazione russa si sviluppa su una struttura articolata in tre livelli. Il primo livello comprende i canali ufficiali del ministero degli Esteri, le ambasciate, i servizi segreti e media finanziati dallo Stato – Rt, Sputnik, Tass, Ria Novosti e Ukraine.ru – che amplificano direttamente il messaggio del Cremlino. Il secondo livello è costituito da canali operanti sotto supervisione pubblica, senza una chiara affiliazione istituzionale, come i 228 domini coinvolti nella campagna Doppelgänger, capaci di diffondere contenuti in nove lingue per minare la democrazia e il sostegno internazionale a Kyiv. Infine, una galassia di attori “non ufficiali” – influencer, canali YouTube e portali come Portal Kombat – assicura la diffusione delle narrative russe, garantendo che il messaggio continui anche quando le fonti statali vengono oscurate o vietate.
La strategia cinese
In netto contrasto, la strategia cinese si fonda su un’infrastruttura “altamente centralizzata e sincronizzata”. Media ufficiali come Global Times e CGTN emergono come i principali veicoli delle narrative ufficiali, mentre ambasciate e diplomatici digitali agiscono come nodi di diffusione rapida, capaci di amplificare, talvolta, anche contenuti di matrice russa. Oltre ai canali statali, Pechino sfrutta una rete di siti, podcast e influencer, gestiti da agenzie di pubbliche relazioni, per operazioni di influenza più sottili e camuffate. Questo duplice approccio evidenzia come, pur perseguendo obiettivi comuni, Russia e Cina adottino modelli organizzativi differenti per infiltrare e manipolare lo spazio informativo.
La novità per la mappatura
Il report del Seae introduce inoltre il Fimi Exposure Matrix, uno strumento innovativo che mappa in maniera sistematica i collegamenti tra i diversi attori digitali. Grazie a questa metodologia, gli analisti possono attribuire con maggiore precisione le campagne di disinformazione, identificando “nodi” cruciali e tracciando i meccanismi di “information laundering” che permettono al messaggio manipolato di attraversare piattaforme e confini geografici. La mappa interattiva, presentata nello studio, permette di visualizzare come le reti russe e cinesi, in alcuni casi, interagiscano per rafforzare messaggi antioccidentali, evidenziando una convergenza tattica su temi quali la Nato, il G7, gli Stati Uniti e, per Pechino, le operazioni sul continente africano. Le analisi rivelano che, nonostante la predominanza delle operazioni rivolte a sostenere le rispettive narrazioni autoritarie, la struttura delle reti russe risulta decisamente decentralizzata e flessibile, in grado di adattarsi a differenti regioni, media e target. Al contrario, la Cina punta su una struttura centralizzata, dove i canali si attivano simultaneamente sul medesimo tema, garantendo così una coerenza e una rapidità di diffusione difficilmente contrastabili.