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La nomina a sorpresa di Netanyahu. Il viceammiraglio Sharvit allo Shin Bet

Il primo ministro israeliano ha scelto l’ex comandante della Marina, che non era tra i favoriti alla vigilia non avendo mai prestato servizio nell’agenzia, per sostituire Bar. Ma la sua uscita è bloccata dalla Corte suprema

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato questa mattina l’intenzione di nominare Eli Sharvit, viceammiraglio in pensione e già comandante della Marina israeliana, come prossimo direttore dell’agenzia d’intelligence interna, lo Shin Bet (o Shabak o Isa). Oltre a lui, sono stati ascoltati sei “candidati qualificati” per il posto.

Recita la nota di stamattina dell’ufficio del premier: “Lo Shin Bet è un’organizzazione prestigiosa che ha subito un grave shock il 7 ottobre” 2023, con l’attacco di Hamas nel Sud di Israele. E ancora: Netanyahu “è fiducioso che il viceammiraglio Sharvit sia la persona giusta per guidare l’agenzia in avanti, preservando la sua orgogliosa eredità”. Il futuro direttore è stato recentemente nominato in un team istituito dal capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, Eyal Zamir, per un’indagine sul 7 ottobre.

Il caso Bar

È proprio quanto accaduto quel giorno di due anni fa ad aver spinto Netanyahu a licenziare Ronen Bar, direttore del servizio dal 2021 e con un mandato in scadenza tra un mese. Questa, almeno, è la versione del primo ministro. Secondo il funzionario, invece, c’entrano le indagini dello Shin Bet sul cosiddetto Qatar-Gate, con alcuni consiglieri di Netanyahu che avrebbero ricevuto soldi dal Qatar

Con l’annuncio odierno, il primo ministro tenta di giocare d’anticipo. Infatti, il licenziamento di Bar è attualmente sospeso per una decisione dell’Alta corte di giustizia israeliana, in attesa dell’esame dei ricorsi presentati contro la decisione del governo, che dovrebbe avvenire entro l’8 aprile. La scorsa settimana, la Corte Suprema aveva respinto la richiesta del procuratore generale, Gali Baharav-Miara, di impedire a Netanyahu di intervistare i candidati per quella posizione.

Una scelta a sorpresa

La scelta di Sharvit, che ha passato 36 anni nelle Forze di difesa israeliane compresi cinque a capo della Marina (dal 2016 al 2021), è considerata inaspettata. Altri quattro candidati erano considerati i favoriti: Eyal Tsir Cohen, Yair Sagi, Shalom Ben Hanan e l’attuale numero due dello Shin Bet, notato soltanto con l’iniziale “M”. A differenza loro, Sharvit non ha mai prestato servizio nello Shin Bet. L’ultima volta che un ex comandante della Marina è stato nominato alla guida dello Shin Bet è stato dopo l’assassinio del primo ministro Yitzhak Rabin nel 1995, quando Ami Ayalon ha assunto l’incarico.

Dopo aver lasciato il servizio nel 2021, Sharvit è passato al settore privato, inizialmente guidando la divisione energie rinnovabili di Tadiran. In seguito è diventato presidente di una filiale di Rafael, colosso della difesa, specializzata in sistemi di difesa marittima. Il suo nome era circolato anche come possibile amministratore delegato di Rafael ma lui aveva rifiutato l’offerta per concentrarsi su un’impresa di energia rinnovabile nel settore privato.

Cosa pensa

In un’intervista del 2021, Sharvit ha descritto la sua visione strategica, dicendo: “Non credo in un approccio passivo. Quando si tratta dell’Iran, le sanzioni economiche complicano il loro sistema finanziario e cercano modi creativi per trasferire fondi alle organizzazioni terroristiche. Dobbiamo impedire loro di utilizzare il dominio marittimo per i trasferimenti finanziari e di armi”.

Il 30 dicembre 2022, un giorno dopo il giuramento dell’attuale governo Netanyahu, Sharvit era tra i firmatari di una lettera, indirizzata all’ex presidente della Corte suprema Esther Hayut e al procuratore generale, insieme ad altri 622 riservisti della Marina israeliana, in cui si avvertiva che la democrazia di Israele è a rischio. Sharvit ha anche criticato le politiche del presidente statunitense Donald Trump in materia di cambiamenti climatici, dopo il suo ritorno al secondo mandato alla Casa Bianca. In un articolo pubblicato da Calcalist due mesi fa, Sharvit ha scritto che “Trump sta spingendo la Terra verso la sua rovina”. È stato tra i sostenitori dell’accordo sui confini marittimi tra Israele e Libano, condotto dal governo guidato da Naftali Bennet e Yair Lapid. “Israele avrà gas per le generazioni a venire. Il Libano è uno Stato completamente privo di energia – è nel nostro interesse permettere loro di avere una piattaforma di gas”, aveva dichiarato in un’intervista all’emittente pubblica Kan Reshet Bet nel dicembre 2022.


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