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Le spie russe dietro il rogo dell’Ikea. L’accusa della procura lituana

Le autorità lituane e polacche hanno collegato gli incendi dolosi di due importanti centri commerciali a un piano orchestrato dall’intelligence militare russa. L’obiettivo: destabilizzare i Paesi per indebolire il sostegno all’Ucraina

C’è l’intelligence militare russa dietro all’incendio di un punto vendita Ikea in Lituania nel maggio dell’anno scorso. Il crimine è stato accertato come terrorismo e uno degli autori è stato arrestato in Polonia. Si sostiene che lo stesso gruppo sia coinvolto nell’incendio doloso di un centro commerciale in Polonia l’anno scorso, per cui sono state arrestate nove persone. Lo ha comunicato oggi la Procura generale lituana. Un caso che evidenzia due tendenze: le attività ibride russe in forte ascesa in Europa e il ricorso di Mosca alla criminalità locale, anche alla luce della forte riduzione dell’organico diplomatico nel continente. Il negozio non è stato scelto a caso, ha aggiunto Arturas Urbelis dell’Ufficio del procuratore generale. Ikea aveva interrotto le attività in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e “i colori di Ikea”, blu e giallo, “sono gli stessi della bandiera ucraina: questo ha un forte significato simbolico”, ha detto.

Cosa sappiamo

Le autorità lituane hanno affermato che il principale sospettato ha collaborato con i servizi militari e di sicurezza russi e ha accettato 10.000 euro per piani di attacco ai centri commerciali in Lituania e Lettonia per “intimidire le società di entrambi i Paesi” nel tentativo di fermare il loro sostegno all’Ucraina. Il principale sospettato, un cittadino straniero all’epoca minorenne, si è recato più volte in Polonia e Lituania per raccogliere informazioni e pianificare l’incendio doloso. Gli investigatori ritengono che l’incendio doloso di Vilnius sia stato eseguito utilizzando una miccia a tempo nascosta nel negozio e programmata per attivarsi nel cuore della notte. Il sospettato ha poi abbandonato la scena, cercando di nascondere le proprie tracce, ed è partito per Varsavia per ritirare un’auto di lusso come ricompensa per l’incarico. Il sospettato è stato arrestato una settimana dopo, mentre si ritiene fosse in viaggio per commettere un altro incendio doloso, questa volta a Riga, in Lettonia.

I 37 incidenti sospetti nel 2024

Si tratta di uno dei 37 incidenti sospetti, atti di sabotaggio e operazioni ibride denunciati in Europa l’anno scorso ed elencati nell’ultima Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza relativa al 2024, pubblicata dal governo italiano due settimane fa. Altri due hanno riguardato la Lituania: gli atti di vandalismo contro i siti commemorativi della guerra contro l’Armata Rossa e l’aereo cargo della DHL, partito dalla Germania e precipitato in un’area periferica di Vilnius.

Il focus dell’intelligence lituana

Nella relazione annuale dell’intelligence lituana vengono evidenziati due elementi in particolare: Mosca considera le relazioni con l’Occidente come una zona grigia tra la guerra e la pace e ricorre sia a pressioni diplomatiche sia ad azioni violente contro i Paesi che non si allineano ai suoi interessi (inclusi i sabotaggi); la Russia sta cercando di screditare la Lituania accusandola di revisionismo storico, di sostenere l’ideologia nazista e di incitare alla russofobia con l’intento di attirare l’attenzione delle organizzazioni internazionali per i diritti umani o di altri Paesi.

Il commento di Tusk

“Cari alleati, l’indagine della procura lituana ha confermato i nostri sospetti che i responsabili dell’incendio dei centri commerciali di Vilnius e Varsavia siano i servizi segreti russi”, ha commentato il primo ministro polacco Donald Tusk dopo la notizia odierna. “È bene saperlo prima dei negoziati. Questa è la natura di questo Stato”, ha aggiunto nel post su X.


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