Dopo oltre due anni di silenzio, i vertici di Cia e Svr hanno ristabilito un contatto telefonico, concordando un dialogo regolare finalizzato a promuovere la stabilità internazionale e a ridurre le tensioni tra Washington e Mosca. L’invasione russa dell’Ucraina rimane al centro dell’agenda, mentre si lavora anche al rafforzamento delle presenze diplomatiche
Dopo oltre due anni i vertici delle agenzie di spionaggio all’estero di Stati Uniti e Russia sono tornati a parlarsi. Ieri, nella stessa giornata dell’ok dell’Ucraina alla proposta statunitense di un cessate il fuoco, John Ratcliffe, direttore della Central Intelligence Agency, ha avuto un colloquio telefonato con l’omologo Sergei Naryshkin, numero uno dell’Svr. L’ultimo contatto noto tra i vertici delle due agenzie risale a novembre 2022, quando Naryshkin aveva parlato con l’allora capo di Langley, William Burns, ad Ankara, in Turchia.
Ratcliffe e Naryshkin hanno “concordato un contatto regolare” tra le loro agenzie “al fine di contribuire alla stabilità e alla sicurezza internazionale, nonché a una diminuzione della conflittualità nelle relazioni tra Mosca e Washington”, riporta l’agenzia di stampa russa Tass.
In cima all’agenda bilaterale c’è l’invasione russa dell’Ucraina. Naryshkin fa parte della squadra messa in piedi un mese fa dal presidente Vladimir Putin in vista dei colloqui con la delegazione americana in Arabia Saudita. Rimane, però, nella memoria di tutti l’umiliazione inflitta dal presidente al capo del servizio, entrambi con un passato nel Kgb in epoca sovietica, poche ore prima che la Russia invadesse l’Ucraina: “Parla chiaro!”, “Dimmi solo sì o no”, “Grazie, puoi tornare al tuo posto!”.
Washington e Mosca stanno anche lavorando sul reset delle relazioni, compreso il rafforzamento delle presenze diplomatiche. Uno scenario che pone alcuni interrogativi legati alla sicurezza nazionale. Come raccontato su queste pagine, infatti, la Russia vede il rafforzamento della sua presenza diplomatica negli Stati Uniti come un’opportunità per ricostruire la sua rete di spionaggio in Occidente.
Intanto, dopo l’incontro di ieri in Arabia Saudita, “per ordine del presidente” Trump, “la pausa sulla condivisione di intelligence con l’Ucraina è terminata”, ha spiegato Tulsi Gabbard, direttrice dell’Intelligence nazionale americana. “Siamo un passo significativo più vicini a porre fine alla sanguinosa guerra in Ucraina”, ha aggiunto.