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Cosa sappiamo di Xiaofeng Wang, il professore sparito a Bloomington

L’informatico e la moglie sono spariti. L’Indiana University Bloomington li ha licenziati. L’Fbi ha perquisito le loro abitazioni. Una vicenda ancora vaga che però riaccende il dibattito sulla “China Initiative” della prima amministrazione Trump

Venerdì l’Indiana University Bloomington ha rimosso il suo profilo, quello della moglie e le loro informazioni di contatto dal sito web. Le loro due case sono state perquisite dal Federal Bureau of Investigation e dal dipartimento per la Sicurezza interna. Non si sa dove si trovino. L’università, che non ha spiegato le sue mosse, sostiene di averlo licenziato lo stesso giorno dell’irruzione nell’abitazione. Secondo i media americani, l’università avrebbe scoperto che Wang aveva accettato un impiego presso un’università a Singapore, portando così al suo licenziamento da parte dell’ateneo statunitense.

È il mistero di Xiaofeng Wang, un informatico noto per le sue ricerche su sicurezza informatica, crittografia e privacy, professore e responsabile della ricerca presso la Luddy School of Informatics, Computing and Engineering dell’Indiana University Bloomington. E della moglie, Ma Nianli, analista di sistemi e programmatrice presso la divisione Library Technologies dell’Indiana University Bloomington. Secondo il giornale degli studenti, il professore non si vedeva da circa due settimane.

Come riportano i media americani, le perquisizioni nelle abitazioni del noto ricercatore sinoamericano hanno riacceso i timori di profilazione razziale nell’America guidata da Donald Trump, in quella che alcuni stanno definendo un “China Initiative 2.0” de facto, ovvero una ripresa della “China Initiative” lanciata dal dipartimento di Giustizia nel 2018, sotto la prima amministrazione Trump.

Nell’ambito di quegli sforzi, il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva indagato su migliaia di scienziati sospettati di nascondere legami con la Cina. Secondo uno studio della Stanford University pubblicato lo scorso luglio, ciò sarebbe stato un “fattore di spinta significativo” per l’esodo di scienziati cinesi negli ultimi anni. La maggior parte dei casi è stata archiviata per mancanza di prove e il programma è stato abbandonato nel 2022, un anno dopo che Joe Biden è succeduto a Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

L’iniziativa è stata molto criticata per aver distrutto carriere accademiche, interrotto ricerche e vite personali e generato un effetto paralizzante sulla comunità scientifica, soprattutto per quanto riguarda la collaborazione tra Stati Uniti e Cina. Ha anche spinto numerosi ricercatori cinesi a lasciare gli Stati Uniti e aver costretto alcuni scienziati di base in America a trasferirsi in Cina. Episodi simili si erano già verificati in passato: negli anni Cinquanta, durante la “Paura rossa”, gli Stati Uniti espulsero lo scienziato missilistico Qian Xuesen per presunti legami con il Partito comunista. Egli divenne poi il padre del programma missilistico e spaziale cinese, contribuendo allo sviluppo dei missili balistici intercontinentali di Pechino.


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