Innovazione, inclusività e impatto sistemico: è questa la visione di Johnson & Johnson Innovative Medicine, che grazie alla Patient association academy ha saputo rafforzare il ruolo delle associazioni nei processi decisionali. Un approccio che le è valso il premio “Dalla parte dei Pazienti”
L’accesso, la prevenzione e la qualità dell’assistenza richiedono risposte condivise. Ascoltare chi vive la malattia, dunque, diventa essenziale. È questo uno dei pilastri di Johnson & Johnson Innovative Medicine, promuovendo una visione partecipata della salute, fondata sul dialogo costante con le associazioni di pazienti. Si tratta di una strategia che trasforma la relazione con i pazienti in un elemento strutturale dei processi decisionali. Il riconoscimento del premio “Dalla parte dei Pazienti”, in occasione della II edizione degli Healthcare Awards, organizzati da Healthcare Policy e Formiche, va proprio in questa direzione: valorizzare chi, come Johnson & Johnson, ha saputo creare strumenti concreti per rafforzare il ruolo delle Associazioni, promuovendo un modello più collaborativo e inclusivo di sanità.
INNOVAZIONE DA BISOGNI REALI
L’approccio della cura va oltre il laboratorio; l’innovazione nasce anche e soprattutto dall’ascolto. Il dialogo con chi vive la malattia ogni giorno diventa motore di cambiamento e, così facendo, le associazioni di pazienti non si limitano ad essere semplici stakeholder, ma possono diventare partner attivi, puntando a costruire soluzioni più efficaci, più personalizzate e più giuste. Nel contesto attuale, l’associazionismo e il terzo settore sono chiamati a svolgere un ruolo sempre più rilevante, queste, infatti, non solo rappresentano le esigenze e le esperienze di chi vive direttamente la malattia, ma contribuiscono attivamente a orientare le politiche sanitarie, promuovere l’equità nell’accesso alle cure e, in definitiva, migliorare la qualità dell’assistenza e il benessere dei cittadini.
LA PATIENT ASSOCIATION ACADEMY: COSÍ IL PAZIENTE CONTA DI PIÚ
Il progetto che ha fatto la differenza – e che ha motivato l’assegnazione del premio “Dalla parte dei Pazienti” – è la Patient association academy (Paa), lanciata nel 2024 da Johnson & Johnson in risposta ai bisogni emersi nel Patient association lab. Si tratta di un’alleanza di oltre quaranta associazioni che rappresentano oggi più di sedici milioni di pazienti. La sua missione è chiara, rafforzare le competenze delle associazioni, promuoverne la rappresentanza collettiva e renderle interlocutori autorevoli nel dialogo con le istituzioni. Attraverso un modello di governance partecipativa la Academy vuole promuovere formazione, dialogo e progettazione congiunta. È così che la biotech ambisce a costruire – insieme al terzo settore – un nuovo paradigma di sanità partecipata, dove la centralità del paziente mira a diventare pratica quotidiana.
LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI
“Attraverso attività di confronto e progettazione condivisa, la Patient association academy, fornisce a noi e alle associazioni di pazienti aderenti la possibilità di acquisire strumenti tecnici, competenze pratiche, basi culturali e continui aggiornamenti sui temi del contesto socio-sanitario per una rappresentanza collettiva più informata. Siamo fermamente convinte che l’integrazione dei pazienti nei processi decisionali possa rappresentare un valore aggiunto nella governance della Salute, ai diversi livelli. Unendo esperienze e competenze, possiamo contribuire a garantire un Servizio Sanitario Nazionale più equo e inclusivo”, hanno affermato Ludovica Donati, dell’Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza Ets (Apiafco) e Giovanna Campioni, direttore generale e nazionale Associazione italiana dei cardiopatici congeniti adulti (Aicca Ets).
JOHNSON & JOHNSON E L’ITALIA
Presente nel nostro Paese dal 1975, Johnson & Johnson Innovative Medicine conta oggi circa 1.400 dipendenti distribuiti tra la sede centrale di Milano e il sito produttivo di Latina. L’azienda è attiva in sei aree terapeutiche, tra cui onco-ematologia, immunologia, neuroscienze e patologie cardiovascolari, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni in risposta a bisogni clinici complessi. Lo stabilimento di Latina rappresenta una realtà rilevante per il tessuto economico locale, con un indotto stimato in oltre 64 milioni di euro e circa 3.600 posti di lavoro generati. Riconosciuto anche per la qualità dell’ambiente lavorativo, il sito si configura come un polo produttivo e occupazionale radicato nel territorio.