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Ecco i sospetti degli 007 Usa sui presunti mercenari cinesi in Ucraina

Fonti americane indicano che questi combattenti non hanno legami diretti con Pechino. Tuttavia, ufficiali cinesi erano presenti sul campo con l’autorizzazione del governo per apprendere tattiche di guerra. Mosca nega categoricamente queste accuse, mentre sui social media cinesi appaiono annunci di reclutamento con promesse di premi e stipendi

Uomini che semplicemente fuggono dalla Cina? Mercenari usati dall’intelligence cinese per raccogliere informazioni sul campo di battaglia, su tattiche e sistemi d’arma? La preparazione a un intervento diretto della Repubblica popolare nel conflitto? Chi sono e che cosa fanno gli “oltre 150 cittadini cinesi” che “sono stati coinvolti dalla Russia nel conflitto contro l’Ucraina” per citare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky?

I sospetti americani

L’agenzia di stampa Reuters, che cita due funzionari americani vicini ai servizi segreti statunitensi e un ex funzionario dell’intelligence occidentale, spiega che sarebbero mercenari senza alcun legame diretto con il governo di Pechino. Tuttavia, ufficiali cinesi erano presenti in prima linea con l’autorizzazione di Pechino per “imparare lezioni tattiche dalla guerra”. I funzionari statunitensi, parlando a condizione di anonimato, hanno aggiunto che i combattenti cinesi sembrano avere un addestramento minimo e nessun impatto percepibile sulle operazioni militari russe.

La risposta di Mosca

Mosca continua a negare. Il viceministro degli Esteri, Andrei Rudenko, ha definito completamente false le affermazioni secondo cui cittadini cinesi starebbero combattendo in Ucraina. “Posso dire che questa è una totale falsità, per usare un eufemismo”, ha detto all’agenzia Tass, rispondendo a una domanda in merito. “La Cina assume una posizione molto ponderata, equilibrata e verificata sulla risoluzione in Ucraina e siamo grati ai nostri amici per questo”. Nei giorni scorsi il Cremlino aveva detto che Zelensky, secondo cui “la questione cinese è seria”, “sbaglia”  nel lasciar intendere che Mosca abbia trascinato Pechino nel conflitto in Ucraina.

Gli annunci su Weibo

“Sei un uomo, sii un uomo”. Sottotitoli in russo e in cinese che descrivono premi del valore compreso fra l’equivalente dei 7.000 e il 21.000 dollari e stipendi mensili di 2.400 scorrono su immagini di uomini che lasciano il loro posto di lavoro per andare al fronte in Ucraina a combattere con le forze di Mosca. Annunci come questo sono pubblicati su Weibo, principale piattaforma social cinese e visualizzati centinaia di migliaia di volte. Forse anche i due cinesi catturati di recente dalle forze ucraine al fronte avevano deciso di partire dopo aver visto un annuncio come questo. Zelensky ha accusato il Cremlino di aver promosso una “campagna sistematica” di reclutamento in Cina. Il giornalista cinese Chai Jing ha pubblicato il mese scorso su YouTube un’intervista con un cinese al fronte, al fianco dei russi arrivato in Russia alla fine del 2023 con un visto turistico e inserito in un “gruppo di assalto” vicino al fronte, nell’Est dell’Ucraina.

La “neutralità” cinese

Da tre anni la Cina cerca di presentarsi come parte neutrale, respinge ogni accusa di coinvolgimento nella guerra in Ucraina, ma di fatto dal febbraio 2022 – quando è iniziata l’invasione russa su vasta scala – ha fornito sostegno a livello diplomatico ed economico alla Russia e ha rafforzato la cooperazione con Mosca. È “senza limiti” la partnership dichiarata tra il leader cinese Xi Jinping e il russo Vladimir Putin all’inizio di quel mese. E il gigante asiatico, continua a sottolineare il New York Times, acquista grandi quantità di petrolio russo e fornisce alla Russia tecnologie che possono essere usate sul campo di battaglia, come i droni.

(Foto: @ZelenskyyUa/X)


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