In un’intervista a Formiche.net, Kamel Almunajjed, presidente dell’Italian-Saudi Business Council, delinea il rafforzamento strategico tra Italia e Arabia Saudita, puntando su energia pulita, cultura, commercio digitale e cooperazione in Africa e lungo il corridoio Imec. L’obiettivo è costruire un modello integrato di sviluppo bilaterale e regionale. Domani 28 aprile a Milano e poi il 30 a Torino le riunioni del Council
Il futuro delle relazioni tra Arabia Saudita e Italia sarà sempre più modellato da una cooperazione economica, culturale e strategica integrata, in grado di generare effetti tangibili non solo a livello bilaterale, ma anche in contesti terzi come l’Africa. È la convinzione di Kamel Almunajjed, presidente dell’Italian-Saudi Business Council, che guiderà la delegazione saudita domani a Milano e poi il 30 aprile a Torino per una nuova edizione del consiglio imprenditoriale tra i due Paesi. In una conversazione con Formiche.net, Almunajjed ha illustrato le direttrici di questo rapporto in piena espansione.
“Le relazioni tra Arabia Saudita e Italia hanno conosciuto uno sviluppo notevole negli ultimi anni”, sottolinea subito Almunajjed. “Il volume degli scambi commerciali ha raggiunto circa 11,6 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 35% rispetto all’anno precedente”, segnala, evidenziando come questo abbia reso l’Italia uno dei maggiori partner europei del Regno.
Secondo Almunajjed, la complementarietà strategica tra i due Paesi si manifesta in particolare nei settori dell’energia pulita, del design e della manifattura avanzata. “La recente visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad Al Ula è stata una tappa fondamentale: sono stati firmati 26 accordi per un valore complessivo superiore ai 10 miliardi di euro”, ricorda. Tra questi spiccano i progetti nell’energia rinnovabile: “Abbiamo avviato una cooperazione per sviluppare progetti sull’idrogeno verde, l’energia solare e l’energia eolica”, spiega. Un’iniziativa centrale sarà l’esportazione di 1,2 milioni di tonnellate di idrogeno verde dall’Arabia Saudita all’Europa entro il 2030.
Nel campo industriale, il Saudita sottolinea il coinvolgimento di grandi aziende italiane. “Leonardo e Prysmian hanno già avviato partnership con controparti saudite nei settori aerospaziale, delle telecomunicazioni e dell’energia”, evidenzia. “Stiamo anche puntando molto sull’industria automobilistica elettrica, con l’obiettivo di produrre 500.000 veicoli elettrici all’anno entro il 2030”, aggiunge.
Un’altra dimensione fondamentale riguarda la cooperazione con Paesi terzi, in particolare in Africa. Per Almunajjed, “il Piano Mattei lanciato dall’Italia offre opportunità interessanti di collaborazione, soprattutto nei settori dell’energia, delle infrastrutture e della sicurezza alimentare”. Tuttavia, precisa che l’impegno saudita è ancora più ampio: “La nostra strategia africana, annunciata dal principe ereditario Mohammed bin Salman durante il Vertice saudita-africano del novembre 2023, prevede oltre 40 miliardi di dollari destinati a investimenti, finanziamenti e sviluppo, e l’apertura di ambasciate in 50 Paesi africani entro il 2030”.
Oltre agli aspetti economici, Almunajjed sottolinea l’importanza crescente degli scambi culturali ed educativi nel rafforzare la partnership. “La cultura e l’istruzione sono pilastri essenziali della nostra collaborazione, in linea con Vision 2030”, afferma. Ricorda la firma nel 2023 di un memorandum d’intesa culturale tra i ministeri dei due Paesi, che include “collaborazioni nei settori delle arti, dei musei e del restauro archeologico, oltre all’organizzazione di mostre congiunte nei prossimi tre anni”.
Nel campo dell’istruzione, aggiunge: “Abbiamo firmato accordi di partenariato tra università saudite e italiane, con l’obiettivo di scambiare più di 500 studenti e professori universitari ogni anno a partire dal 2025”. E nel settore del patrimonio culturale, sono stati avviati progetti per “la conservazione di 15 siti archeologici sauditi, in collaborazione con l’Istituto di Archeologia Italiano”.
Guardando al futuro geoeconomico, Almunajjed individua un’opportunità straordinaria nella costruzione del Corridoio India-Medio Oriente-Europa (Imec). “Si tratta di un progetto strategico da 20 miliardi di dollari che mira a ridurre del 40% i tempi di trasporto delle merci tra India ed Europa rispetto al Canale di Suez”, sottolinea. Per il presidente del Business Council, Arabia Saudita e Italia sono posizionate per giocare un ruolo chiave in questa nuova architettura. “Il Regno sta sviluppando i porti di Dammam e Gedda come hub logistici regionali, mentre l’Italia punta sul porto di Trieste come principale punto di ingresso delle merci verso l’Europa”, spiega.
La cooperazione si estenderà anche ad altri ambiti: “Parliamo di progetti infrastrutturali per oltre 10 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, di reti di trasporto intelligenti e veloci, di connessioni energetiche tra Medio Oriente ed Europa e di crescita del commercio digitale tra Arabia Saudita e Italia, che potrebbe superare i 50 miliardi di euro annui entro il 2030”, conclude.
Secondo Almunajjed, la collaborazione tra Roma e Riyad non solo costruisce un modello integrato di cooperazione bilaterale, ma si proietta anche sulla scena globale, favorendo un’integrazione regionale più ampia e gettando ponti verso nuove opportunità di sviluppo.