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Morto papa Francesco. Chi era il primo pontefice gesuita

È stato il primo papa proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a diventare pontefice, succedendo a papa Benedetto XVI che si era dimesso nel febbraio del 2013. La sua vita, la vicinanza agli ultimi della società e l’importanza dell’ecologia

Lo ha comunicato il cardinale Kevin Farrell, papa Francesco è morto. “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Jorge Mario Bergoglio nacque il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, Argentina, ed è stato eletto il 13 marzo 2013 266º papa della Chiesa cattolica con il nome di Francesco. È stato il primo papa proveniente dalle Americhe e il primo gesuita a diventare pontefice, succedendo a Papa Benedetto XVI che si era dimesso nel febbraio del 2013.

Bergoglio è cresciuto in una famiglia di origini italiane e ha studiato Chimica prima di entrare nel seminario. È stato ordinato sacerdote nel 1969 e ha continuato la sua formazione con i gesuiti. Ha ricoperto vari ruoli all’interno della Chiesa, tra cui quello di arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. 

Papa Francesco nel suo pontificato ha spesso portato avanti l’importanza della misericordia, della giustizia sociale e della vicinanza ai poveri.

LA VITA

L’11 marzo 1958 e’ passato al noviziato della Compagnia di Gesu’, ha compiuto studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in filosofia presso la Facolta’ di Filosofia del collegio massimo «San Jose’» di San Miguel.

Fra il 1964 e il 1965 e’ stato professore di letteratura e di psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fe e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore di Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia presso la Facolta’ di Teologia del collegio massimo «San Jose’», di San Miguel, dove ha conseguito la laurea. Il 13 dicembre 1969 e’ stato ordinato sacerdote.

Fra il 1980 e il 1986 e’ stato rettore del collegio massimo e delle Facolta’ di Filosofia e Teologia della stessa Casa e parroco della parrocchia del Patriarca San Jose’, nella Diocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si e’ recato in Germania per ultimare la sua tesi dottorale; quindi i superiori lo hanno destinato al collegio del Salvatore, da dove e’ passato alla chiesa della Compagnia nella citta’ di Cordoba come direttore spirituale e confessore.

Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo titolare di Auca e Ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno dello stesso anno ha ricevuto nella cattedrale di Buenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani del Cardinale Antonio Quarracino, del Nunzio Apostolico Monsignor Ubaldo Calabresi e del Vescovo di Mercedes-Luja’n, Monsignor Emilio Ogñe’novich. Il 3 giugno 1997 e’ stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 Arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del Cardinale Quarracino. E’ autore dei libri: «Meditaciones para religiosos» del 1982, «Reflexiones sobre la vida aposto’lica» del 1986 e «Reflexiones de esperanza» del 1992. E’ Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non possono contare su un Ordinario del loro rito. Gran Cancelliere dell’Universita’ Cattolica Argentina. Relatore Generale aggiunto alla 10ª Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001). Dal novembre 2005 al novembre 2011 e’ stato Presidente della Conferenza Episcopale Argentina. Da Giovanni Paolo II creato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino. E’ Membro delle Congregazioni: per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; per il Clero; per gli Istituti di vita consacrata e le Societa’ di vita apostolica;del Pontificio Consiglio per la Famiglia, della Pontificia Commissione per l’America Latina.

GLI ULTIMI DELLA SOCIETÀ

Molte le iniziative durante questi anni per gli ultimi della società. Dalla Giornata Mondiale dei Poveri, per sensibilizzare la comunità internazionale sulla condizione dei poveri e per promuovere azioni concrete di solidarietà, alla Elemosineria Apostolica con la quale ha potenziato l’ufficio del Vaticano che si occupa di distribuire aiuti ai bisognosi. 

Ha costantemente esortato la Chiesa e i governi a non dimenticare chi ha bisogno, e spesso ha lavorato per la giustizia sociale e a creare politiche per i più vulnerabili. 

Garantire che tutti abbiano accesso ai beni essenziali è stato uno dei punti principali del suo pontificato. 

ECOLOGIA E GLI EVENTI INEDITI LEGATI AL SUO PAPATO

Con la sua enciclica “Laudato si’” ha espresso anche le sue profonde riflessioni sull’ambiente, mettendo al centro l’ecologia, sottolineando che la cura del pianeta è una responsabilità di tutti, perché natura e uomo sono interconnessi.

Negli utlimi anni i suoi viaggi apostolici hanno toccato diversi Paesi, tra cui l’Iraq nel 2021, che fu la prima visita di un Papa in questo paese. Nel 2019 il sinodo sull’Amazzonia (2019) venne convocato per discutere le sfide ambientali e sociali della regione amazzonica, culminando nell’esortazione apostolica “Querida Amazonia”.

 

 


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