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Cosa c’è nella riforma della Farnesina voluta da Tajani

Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento di riorganizzazione del ministero degli Esteri. Prevista una nuova direzione generale per le questioni cibernetiche e informatiche e per l’innovazione tecnologica

Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, la riorganizzazione del ministero degli Esteri. “Trasformeremo il ministero in una struttura con due teste, una politica e una economica, con una direzione generale interamente dedicata alla crescita”, aveva annunciato nei giorni scorsi Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri. Le ambasciate, aveva aggiunti presentando Piano d’Azione per l’export italiano nei mercati extra-Ue ad alto potenziale, “diventeranno veri e propri punti operativi per accompagnare le imprese che esportano o si internazionalizzano”. Il decreto, si legge in una nota della Farnesina, entrerà in vigore a seguito dell’acquisizione del parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari, l’approvazione definitiva del Consiglio dei ministri e la registrazione alla Corte dei Conti.

Gli obiettivi

La riforma, spiega una nota, lascia invariato il numero totale di uffici di primo e di secondo livello e prevede l’istituzione di una nuova direzione generale per le questioni cibernetica e informatica e per l’innovazione tecnologica. Sono riviste, inoltre, le denominazioni e le competenze di altre direzioni generali”. Il provvedimento, promosso dal ministro Tajani, mira ad adeguare la struttura della Farnesina alle sfide derivanti dall’attuale contesto internazionale (compresi i dazi trumpiani), concentrandosi su cinque assi portanti: il miglioramento del coordinamento delle azioni di proiezione politica dell’Italia; la maggiore focalizzazione sul mandato prioritario di sostegno alle imprese e all’export; il potenziamento della sicurezza cibernetica e dell’innovazione tecnologica; la maggiore attenzione alla vocazione di servizio verso cittadini e imprese, anche attraverso la semplificazione amministrativa; la valorizzazione e la formazione delle risorse umane. Previsti una una direzione per la cybersecurity e uffici per l’intelligenza artificiale e anti-disinformazione.

L’ufficio per la cittadinanza

Con il secondo ddl per la riforma della cittadinanza, “realizzeremo un ufficio centralizzato, e i residenti all’estero potranno chiedere la cittadinanza solo all’ufficio centrale del ministero degli Esteri”, aveva annunciato due settimane fa il ministro Tajani. “Si tratterà di un ufficio dedicato che valuterà solo le carte, senza essere soggetto a pressioni”.

Nuovi concorsi

A fine febbraio Tajani aveva parlato anche dei concorsi al ministero degli Esteri. “Vogliamo aprire a tutti i laureati di tutte le facoltà purché sia una laurea magistrale, andremo a spiegarlo a tutti gli atenei”, aveva spiegato elogiando la riforma in corso per la facoltà di Medicina e lo stop al numero chiuso.


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