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Sostenibilità per il benessere nazionale. Le prospettive italiane

Di Idiano D’Adamo, Massimo Gastaldi e Antonio Felice Uricchio

Uno studio recente sugli indicatori del Benessere equo e sostenibile evidenziano significative differenze tra i territori italiani. L’analisi di Idiano D’Adamo (professore ordinario Sapienza), Massimo Gastaldi (professore ordinario Univaq) e Antonio Felice Uricchio (presidente Anvur)

Il tema della sostenibilità è una sfida non rinviabile poiché occorre coniugare le prospettive economiche, ambientali e sociali mediante una visione condivisa e collaborativa della società civile. La campagna “Cultura e Consapevolezza” del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sottolinea un’esigenza vitale: “Non ti chiediamo di salvare il Pianeta, ma il tuo mondo si”.

Il Benessere equo e sostenibile (Bes) è definito uno strumento virtuoso poiché ha introdotto misure aggiuntive al prodotto interno lordo in fase di programmazione economica. Un recente lavoro scientifico valuta 61 indicatori identificati dal rapporto Istat “Benessere equo e sostenibile (Bes) dei territori” del 2024 analizzando le performance dei territori e delle regioni italiane. I risultati confermano il divario Nord-Sud con un valore di 3,9 vs 1,4 con i territori dell’Italia centrale che raggiungono un valore di 3,1 in una scala di valutazione 1-5. A livello regionale emergono Trentino-Alto Adige, Lombardia e Valle d’Aosta, mentre Campania e Calabria occupano le ultime posizioni. A livello territoriale spiccano Milano, Bologna, Trieste, Firenze e Trento, mentre Reggio Calabria, Caserta e Agrigento chiudono il ranking nazionale. Il dato dei territori meridionali vede primeggiare Cagliari (unica ad essere sopra la media nazionale), L’Aquila e Pescara.

I risultati ottenuti in questo studio sottolineano la necessità di superare la resistenza locale per far progredire il benessere nazionale. Al centro di questo sforzo c’è la necessità di stabilire e sostenere standard di prestazione essenziali come priorità chiave nell’agenda politica italiana, garantendo che tali misure non aggravino le disparità regionali.

La sostenibilità è un meccanismo cruciale per integrare le considerazioni ambientali e sociali nella crescita economica, facendo leva sulle esternalità. In questo quadro, il rafforzamento del marchio “Made in Italy” è un obiettivo fondamentale, che richiede programmi di finanziamento ben definiti per facilitare lo scambio di conoscenze e la condivisione delle risorse tra regioni ad alto e basso rendimento. La competitività nazionale sulla scena globale può essere raggiunta solo affrontando le disuguaglianze strutturali territoriali.

Inoltre, dovrebbe essere prioritario promuovere centri di eccellenza in grado di guidare lo sviluppo regionale e attrarre talenti e investimenti internazionali. In definitiva, una strategia politica efficace deve adottare un approccio pragmatico, guidato dalle parti interessate, che dia priorità allo sviluppo sostenibile e offra opportunità future alle giovani generazioni.

Le parole di papa Francesco sono: “Per favore, giovani, non siate pensionati della vita, e non lasciatevi rubare la speranza! Mai! La speranza non delude mai!”. Un incontro può cambiare la vita, perché le sentinelle del mattino di San Giovanni Paolo II hanno ereditato un testamento spirituale.

 

 

 

 

 


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