Il voto di dicembre ha mostrato l’impatto delle nuove forme di manipolazione digitale. Secondo il rapporto di Viginum, l’agenzia francese contro le ingerenze straniere, l’uso combinato su TikTok di influencer inconsapevoli e cyberattacchi ha alterato il processo elettorale, portando all’annullamento del secondo turno. La Francia e altri Paesi europei potrebbero essere i prossimi bersagli
Le tattiche utilizzate per influenzare le elezioni presidenziali in Romania a dicembre sono ancora in gioco. Lo scriveva a febbraio Viginum, l’agenzia francese incaricata di contrastare le ingerenze digitali straniere, in un documento tornano a circolare in queste ore, a pochi giorni dal secondo turno che vedrà Nicușor Dan, sindaco di Bucarest, tentare la rimonta sul candidato ultranazionalista George Simion che ha stravinto il primo turno.
Un’operazione sofisticata
L’indagine di Viginum ha svelato una sofisticata operazione di Astroturfing e manipolazione algoritmica su TikTok a sostegno del candidato filorusso Călin Georgescu durante le elezioni presidenziali rumene del dicembre 2024. Grazie a reti di account dormienti e all’impiego occulto di influencer, la campagna ha amplificato artificialmente l’appeal elettorale di un outsider, condizionando il voto al punto da indurre la Corte costituzionale di Bucarest ad annullare il secondo turno. Le stesse tecniche, avvertiva Viginum a febbraio, potrebbero presto essere replicate in Francia e in altri Paesi europei, mettendo a rischio la trasparenza del dibattito politico online.
Operazione Astroturfing su vasta scala
A partire dalla metà di novembre 2024, circa 25.000 account TikTok, molti dei quali creati anni prima e rimasti inattivi, sono stati attivati simultaneamente per inondare la piattaforma di video e commenti contenenti hashtag mirati (#calingeorgescu, #Prezidentiale2024, eccettera). Il risultato è stata una crescita esponenziale della visibilità di Călin Georgescu, passato dall’1 % di intenzioni di voto a quasi il 23% al primo turno, nonostante fosse un candidato pressoché sconosciuto alla vigilia del voto. Il meccanismo, definito da Viginum “perfetta padronanza delle tecniche di elusione delle policy di moderazione”, si è avvalso di istruzioni dettagliate diffuse in canali Telegram e Discord preparato anche un anno prima, per alterare l’algoritmo di raccomandazione.
Ruolo occulto degli influencer
Parallelamente, oltre 130 influencer rumeni sono stati contattati tramite piattaforme come FameUp, spesso inconsapevoli del vero committente, per pubblicare video apparentemente neutrali sull’importanza del voto. Dopo la loro diffusione, reti di account “bot” generavano masse di commenti favorevoli, creando l’illusione di un sostegno spontaneo. I compensi variavano da poche decine a centinaia di euro, erogati anche tramite donazioni TikTok mascherate da gift (i regali che i follower possono inviare agli influire). Alla luce di queste pratiche, le autorità rumene hanno rilevato violazioni sia della normativa locale sulla pubblicità elettorale sia delle policy interne di TikTok, che vietano ogni forma di promozione politica non etichettata.
Cyberattacchi e operazioni multidimensionali
L’influenza digitale si è accompagnata a oltre 85.000 tentativi di intrusione informatica attribuiti all’SVR, il servizio di intelligence estero russo, diretti ai sistemi elettorali e di voto rumeni. Le operazioni hanno mostrato un’elevata coordinazione fra disinformazione, manipolazione dei social e cyber warfare. Dopo il primo annuncio di risultati, la Corte costituzionale di Bucarest ha annullato il secondo turno del 8 dicembre, citando gravi “violazioni della libera espressione del voto” e oscuri finanziamenti elettorali.
Allerta per la Francia e l’Europa
Nel suo report pubblicato a febbraio 2025, Viginum sottolinea che TikTok conta in Francia oltre 21 milioni di utenti mensili, con picchi di 38 ore mensili di fruizione pro capite. Se da un lato la piattaforma è meno centrata nel dibattito politico rispetto alla Romania, dall’altro la sua penetrazione crescente fra i giovani e la facilità di accesso a servizi di influencer marketing espongono il Paese al rischio di campagne simili. Viginum invita le autorità europee a rafforzare la trasparenza dei finanziamenti pubblicitari online e a implementare controlli più stringenti sulle piattaforme d’influencer marketing.
Prospettive e raccomandazioni
Di fronte a un modello operativo ormai “chiavi in mano”, il rapporto raccomanda quanto segue. Primo: maggior trasparenza sui fondi destinati agli annunci politici e alle collaborazioni con influencer. Secondo: monitoraggio continuo dei pattern di Astroturfing su TikTok, Facebook e Instagram. Terzo: formazione e sensibilizzazione per influencer e creatori di contenuti, affinché riconoscano e rifiutino proposte di propaganda occulta. Quarto: cooperazione europea per scambi di intelligence e best practice nella lotta alle ingerenze digitali. Se non contrastate efficacemente, queste tecniche minacciano di erodere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, trasformando le urne in un campo di battaglia digitale.