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Meloni, Zelensky, von der Leyen. Ecco chi si muove dopo la telefonata tra Trump e Putin

Mentre la diplomazia si rimette in moto, l’Unione Europea accelera con nuove sanzioni e l’Ucraina chiede più pressione su Mosca. I contatti di Zelensky con i leader occidentali mostrano l’urgenza di una risposta coordinata e la volontà di costringere la Russia al tavolo

Dopo la telefonata tra il presidente statunitense Donald Trump e quello russo Vladimir Putin, almeno sulla carta sembrano esserci i presupposti per conseguire risultati concreti relativamente al processo negoziale. In particolare la dichiarazione (riportata da Interfax) della rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sulla disponibilità di Mosca a sedersi ad un tavolo delle trattative con Kyiv, soprattutto se sommata ai colloqui già tenutisi la scorsa settimana, sembra suggerire che lo spazio per intavolare un negoziato ci sia. Di nuovo, almeno sulla carta, poiché negli scorsi mesi Mosca sembra aver approcciato in modo strumentale i vari tentativi di mediazione, cercando di guadagnare tempo mentre, sul campo, guadagnava terreno che rafforzava la sua posizione negoziale. E anche stavolta, secondo alcuni, potrebbero riproporsi le stesse dinamiche.

Ma il viavai diplomatico avviatosi nelle ultime ore suggerisce un certo grado di fiducia da parte dei vertici internazionali. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nonostante abbia dichiarato che sia evidente come “la Russia stia cercando di guadagnare tempo per continuare la sua guerra e la sua occupazione”, si è messo immediatamente in contatto con diversi leader europei, “per garantire che la pressione costringa i russi a cambiare il loro comportamento”.

Una delle prime figure a intrattenere una conversazione con il leader ucraino è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto riferito dallo stesso Zelensky su X: “Abbiamo discusso dei colloqui di ieri con il presidente Trump e i leader europei. Stiamo coordinando le nostre posizioni. L’Italia sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere una pace autentica. Abbiamo concordato di rimanere in contatto per quanto riguarda i nostri prossimi passi. Abbiamo anche discusso delle possibili piattaforme per i colloqui con i russi. È necessario un cessate il fuoco per salvare vite umane. È necessaria una diplomazia onesta. L’Ucraina è pronta ed è essenziale garantire che la Russia sia pronta a porre veramente fine alla guerra”.

Zelensky ha anche parlato al telefono con la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, secondo la quale i due si stanno “coordinando strettamente sui prossimi passi”, da quanto si apprende su un post su X. Dove la politica tedesca menziona anche il fatto che l’Unione Europea (assieme alla Gran Bretagna) abbia approvato un nuovo pacchetto (il diciassettesimo) di sanzioni dirette contro Mosca, e che stia già lavorando sul diciottesimo. “È ora di intensificare la pressione sulla Russia per ottenere il cessate il fuoco” afferma von der Leyen in chiusura del suo post.

I contatti non sono stati però soltanto interni al Vecchio continente. Già nelle ore successive alla chiamata con Putin, il Presidente Trump ha contattato telefonicamente Zelensky, Meloni, von der Leyen, ma anche il leader inglese Keir Starmer, quello francese Emmanuel Macron e quello tedesco Friederich Merz, per cercare di trovare una linea comune, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni della leadership statunitense sull’eventuale disingaggio dal conflitto in Ucraina, tanto in ambito militare quanto in ambito diplomatico.

 


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