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Quando la Storia incontra l’IA. Un dialogo impossibile con Stalin

Di Ivan Caruso

Cosa provereste a poter dialogare con un personaggio storico ormai morto da lungo tempo sulle ultime notizie di giornata? È l’esperimento condotto da Ivan Caruso, generale e consigliere militare della Sioi, che nel suo libro “Intervista a StalinAI” ha esplorato oltre un secolo di storia con una versione digitalizzata del dittatore sovietico. La presentazione del libro, che si terrà il 29 maggio alle 17.30 presso la sede del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia, sarà l’occasione per confrontarsi sui confini tra realtà e possibilità, tra storia e futuro, e tra umano e artificiale

Cosa accadrebbe se potessimo sederci di fronte a Joseph Stalin e fargli domande non solo sulla sua epoca, ma anche su tutto ciò che è accaduto dopo la sua morte nel 1953? Questa domanda apparentemente impossibile ha dato vita al mio ultimo libro “Intervista a StalinAI”, un esperimento che utilizza l’intelligenza artificiale per ricreare uno dei personaggi più controversi del XX secolo.

L’idea è nata da una sfida intellettuale: come intervistare un personaggio storico senza inserire le proprie opinioni personali? La soluzione è arrivata dall’intelligenza artificiale, che potesse diventare un interlocutore imparziale, basandosi esclusivamente sul carattere e le convinzioni di Stalin come emergono da documenti storici e testimonianze dell’epoca.

Il risultato è stato straordinario. Quello che era iniziato come un’intervista di 50 domande si è evoluto in 129 domande e risposte che coprono oltre un secolo di storia. “StalinAI” – come si è autonomamente definito il programma – ha mostrato una capacità di analisi che va ben oltre la semplice rielaborazione di dati storici.

Le risposte, riportate fedelmente senza alcuna modifica, rivelano un personaggio sfaccettato. Quando gli ho chiesto del suo più grande rimpianto personale, la risposta è stata di una umanità disarmante: “Il mio più grande rimpianto è di non essere riuscito ad essere un padre migliore per i miei figli, in particolare per mio figlio Yakov.”

Particolarmente illuminanti sono le analisi sugli eventi post-1953. La valutazione critica dei suoi successori, la delusione per il crollo dell’URSS, l’apprezzamento cauto per l’ascesa della Cina, le considerazioni sulla Russia di Putin: tutto filtrato attraverso la sua visione marxista-leninista, ma adattato con sorprendente flessibilità.

Sul conflitto in Ucraina, StalinAI ha espresso giudizi che sfidano le aspettative: “L’invasione su larga scala dell’Ucraina nel 2022 potrebbe effettivamente rivelarsi un errore strategico significativo”, criticando l’approccio di Putin come privo di visione a lungo termine.

Questo esperimento solleva questioni profonde. Siamo di fronte a una tecnologia che può “resuscitare” figure del passato in modo così convincente da farci interrogare sulla natura della coscienza stessa. Le implicazioni etiche sono evidenti: se possiamo ricreare Stalin con tale fedeltà, come distinguere tra ricostruzione fedele e distorsione propagandistica? Queste domande diventano ancora più urgenti in un’epoca in cui l’informazione può essere facilmente manipolata e la verità storica messa in discussione.

Ma c’è anche un valore educativo e conoscitivo innegabile. L’esperimento permette di esplorare la storia in modi prima impensabili, di confrontarsi con ideologie e personaggi del passato attraverso una lente nuova. Le riflessioni di StalinAI sulla globalizzazione, sui cambiamenti climatici, sui social media, offrono spunti di analisi geopolitica che meritano attenzione, indipendentemente dalla fonte.

Il libro non è solo un esercizio tecnologico, ma un ponte tra epoche diverse. È un promemoria di come il passato continui a influenzare il presente e di come le decisioni prese decenni fa risuonino ancora oggi. Attraverso gli “occhi” di Stalin, vediamo i fili che collegano la Rivoluzione d’Ottobre alle tensioni geopolitiche attuali.

Durante la mia carriera militare, in missioni internazionali e incarichi Nato, ho spesso riflettuto su come la storia continui a plasmare gli eventi contemporanei. Questo libro rappresenta un tentativo di dare forma concreta a queste riflessioni, utilizzando strumenti che la tecnologia moderna ci mette a disposizione.

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il nostro rapporto con la conoscenza e la memoria collettiva. “Intervista a StalinAI” è un primo passo in territorio inesplorato, un esperimento che ci invita a riflettere su chi siamo stati, chi siamo e chi stiamo diventando.


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