Ecco l’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, letto durante il convegno “La nuova legislazione farmaceutica Ue e la governance italiana”, tenutosi oggi presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati. Un discorso sul valore strategico del settore farmaceutico, tra innovazione, accesso alle cure e attrattività del sistema Italia
Buongiorno a tutti.
Desidero rivolgere un saluto ai Ministri e alle Autorità presenti, ai relatori, al pubblico in sala e a quanti seguono questo evento da remoto. Un ringraziamento particolare al Ministro della Salute Orazio Schillaci e al Sottosegretario Marcello Gemmato, che hanno promosso questo confronto di alto livello su un tema strategico come quello della farmaceutica.
L’incontro di oggi non rappresenta solo un momento di aggiornamento sulla proposta della Commissione Europea di revisione della legislazione farmaceutica, ma costituisce anche l’occasione per ripercorrere quanto è stato realizzato in ambito nazionale negli ultimi anni, e dell’impatto positivo sulla salute degli italiani.
Alla farmaceutica è legata una parola chiave: valore. Valore dell’innovazione, che si traduce in salute. Valore della ricerca, che premia eccellenza e competitività. Valore della produzione, che alimenta occupazione e crescita economica.
Peraltro, la farmaceutica è un comparto fondamentale per la nostra economia e sono i numeri a testimoniarlo. Oltre 56 miliardi di euro di produzione, sostenuti da un export in crescita che ha raggiunto 54 miliardi di euro nel 2024 e che colloca l’Italia in una posizione di leadership a livello europeo. Sono dati che molti di voi già conoscono, ma che è utile richiamare per sottolineare la solidità di un comparto che è sì strategico per l’economia, ma soprattutto fondamentale per garantire cure sicure, efficaci e innovative a tutti i cittadini.
Parlare di governance farmaceutica significa entrare nel merito di un sistema complesso che genera salute e che si impegna a portarla il più possibile vicino ai pazienti. In quest’ottica è importante rendere il farmaco sempre più accessibile al cittadino, prossimo, disponibile in modo equo ed omogeneo su tutto il territorio. La semplificazione delle procedure regolatorie, che in Italia abbiamo già attuato attraverso una riorganizzazione dell’Autorità competente, rappresenta una leva fondamentale per portare quel valore della farmaceutica là dove necessario e con tempistiche adeguate.
Desidero ringraziare tutti coloro che contribuiscono ogni giorno a questo processo virtuoso: le donne e gli uomini della scienza e della ricerca clinica, del mondo accademico, i professionisti della salute, farmacisti, chimici, biologi, tecnici – tutti, davvero tutti coloro che animano questo comparto essenziale per l’Italia, che oggi più che mai necessita di sinergie e strategie condivise. È proprio dal confronto e dal dialogo che possono nascere cornici normative aggiornate, capaci di rispondere alle complesse sfide del nostro tempo. Sfide che non devono preoccuparci, ma stimolarci a declinare risposte in grado di favorire maggiore attrattività e competitività del settore farmaceutico italiano, da raggiungere anche attraverso misure specifiche. L’abbiamo fatto ad esempio con la legge di bilancio 2025, nella quale sono stati previsti 100 milioni di euro nel fondo farmaci innovativi per il finanziamento degli antibiotici cosiddetti “reserve”, essenziali per il contrasto all’antimicrobico-resistenza. Un intervento concreto che rende il mercato più attrattivo, incoraggiando le aziende a investire in ricerca e sviluppo di nuovi antibiotici per combattere i patogeni multi-resistenti.
Perché questo Governo crede nell’innovazione e nella sua sostenibilità e nella capacità di rendere un’offerta di salute sempre più vicina al paziente. Grazie all’innovazione terapeutica, oggi possiamo trattare patologie che fino a pochi anni fa avevano esiti infausti: pensiamo all’oncologia, alle malattie rare, alle patologie neurodegenerative. In una Nazione come la nostra, seconda al mondo solo al Giappone per longevità, investire adeguatamente nelle scienze della vita, nello sviluppo tecnologico e nella ricerca scientifica è una priorità. E lo è garantendo il giusto equilibrio tra valorizzazione dell’investimento in ricerca e sviluppo e accesso equo e tempestivo alle cure. Sono certa che dagli interventi di questa mattinata emergeranno spunti preziosi di riflessione e proposte concrete, che potremo sviluppare nell’approccio fondato sul dialogo costante e sull’ascolto che caratterizza il nostro Governo.
Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro.