Skip to main content

A che punto è davvero il programma nucleare iraniano?

Il dibattito sul programma nucleare iraniano si concentra su tre elementi chiave: l’uranio arricchito (oggi a livelli record), i missili vettori e le competenze tecniche per far esplodere una testata. Mentre l’intelligence israeliana avverte che Teheran è ormai vicina all’arma, quella americana ritiene che non sia ancora in corso un effettivo armamento

A che punto è il programma nucleare iraniano? È l’interrogativo al cuore della crisi in Medio Oriente con gli attacchi israeliani che proseguono da una settimana. Per l’intelligence israeliana Teheran sta correndo verso l’arma nucleare. Quella statunitense la pensa diversamente. A marzo, Tulsi Gabbard, direttrice dell’Intelligence nazionale sotto l’amministrazione Trump, aveva dichiarato al Congresso che “l’Iran non sta costruendo un’arma nucleare”, in linea con le valutazioni dell’amministrazione Biden. Nei giorni scorsi il presidente Donald Trump ha dichiarato :“Non mi interessa quello che ha detto” Gabbard a marzo. “Penso che fossero molto vicini ad avere un’arma”, ha aggiunto.

Come spiega Politico, Teheran possiede già due dei tre ingredienti necessari per realizzare un’arma nucleare: missili in grado di trasportare una devastante testata nucleare sul bersaglio e ingenti quantità di uranio arricchito. Gabbard ha testimoniato a marzo che l’Iran detiene livelli di uranio arricchito senza precedenti per un Paese che non è una potenza nucleare. Il terzo componente richiesto è rappresentato da conoscenze scientifiche e tecniche avanzate per far esplodere l’uranio altamente arricchito e innescare una reazione nucleare sostenuta.

È proprio sulle capacità e sulle intenzioni dell’Iran in questo ambito che si concentra gran parte del dibattito. È anche la fase del processo più ostica da monitorare per i servizi di intelligence esteri, perché può essere mascherata da attività di ricerca scientifica. “Lo scenario da incubo dell’ultimo decennio è che l’Iran ci faccia credere di aver interrotto i lavori sulla parte di armamento, mentre in realtà ha trovato un modo per procedere in completa clandestinità”, ha detto un ex alto funzionario dell’intelligence citato da Politico.

Inoltre, le discussioni sul programma nucleare iraniano sono molto tecniche. E a complicare il quadro c’è il fatto che per sua natura l’analisi di intelligence è un’arte, non una scienza. Infatti, pur restando valida la valutazione principale di Gabbard di marzo, all’interno dei servizi segreti americani c’è un ampio dibattito sulle reali intenzioni dell’Iran, ha riferito una fonte a Politico. In alcune agenzie, alla Casa Bianca e al Congresso si ritiene che si tratti di una questione semantica, dal momento che l’Iran possiede tutti gli elementi chiave di un programma di armamenti nucleari, anche se non è stato formalmente definito come tale.


×

Iscriviti alla newsletter