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RT tappezza Roma Milano e Bologna con la propaganda travestita da documentario

La propaganda di Russia Today sfida il divieto Ue e buca le città italiane. Scatta la rivolta politica. Picierno (Pd) presenta un esposto, Onori (Azione) chiede al Viminale di agire, Magi (+Europa) punta il dito contro l’indifferenza

Tredici cartelloni a Roma, cinque a Bologna e quattro a Milano pubblicizzano i documentari di Rt, ex Russia Today, violando il divieto del regolamento europeo 2022/350, che vieta la trasmissione – in qualsiasi forma, anche offline – dei contenuti prodotti dall’emittente russa nei Paesi membri dell’Unione europea. Sui cartelloni si legge: “Loro vietano la verità, noi la mostriamo. Trova i doc di RT nella tua città”.

La propaganda russa in Italia viaggia anche con i documentari. Il 14 giugno scorso a Milano è stato proiettato pubblicamente il documentario “Donbass ieri, oggi e domani” di Russia Today. Invece, a fine maggio, a Gorizia si era tenuto il festival “RT.Doc: Il tempo dei nostri eroi” della stessa emittente, per la prima volta in un Paese della Nato.

I cartelloni hanno immediatamente provocato la reazione della politica. Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo ed esponente del Partito democratico, ha chiesto ai sindaci di Milano (Beppe Sala), Roma (Roberto Gualtieri) e Bologna (Matteo Lepore), tutti membri del suo stesso partito, di rimuovere subito i manifesti, definendoli “irregolari e in aperta violazione con le normative europee”. Ha anche annunciato un esposto alla magistratura per chiarire la provenienza dei finanziamenti alla campagna di influenza.

Federica Onori, deputata di Azione, ha accusato il governo di inazione, sottolineando che “non ha ancora adottato misure efficaci per impedire queste violazioni” delle sanzioni europee. Ha inoltre presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per sollecitare un intervento e fornire linee guida agli enti locali. Stessa richiesta avanzata dopo il caso di Gorizia.

Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha evidenziato lo slogan provocatorio (“Loro vietano la verità, noi la mostriamo”) e ribadito la violazione delle normative europee. Chiede un intervento deciso da parte di governo, AGCOM e forze democratiche per contrastare la disinformazione russa. “È inaccettabile che Mosca continui ad avvelenare il dibattito pubblico italiano con la sua macchina di disinformazione”, ha dichiarato, chiedendo a “un impegno chiaro da parte del governo, dell’AGCOM, delle forze democratiche”. Perché “chi tollera la propaganda, ne diventa complice”, ha aggiunto.


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