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Sigonella-Hammamet. Craxi raccontato da Di Bartolo

L’impegno internazionale del leader socialista a sostegno delle cause di liberazione in alcune parti del mondo, l’azione politica dei suoi due governi (1983-87), e, soprattutto, le inchieste giudiziarie che contraddistinsero la controversa stagione di Mani pulite. Chi c’era e cosa si è detto alla presentazione del libro “Sigonella-Hammamet. L’affaire Craxi: tra menzogne, verità e falsi miti” (edito La Bussola) firmato da Salvatore Di Bartolo

Se Sigonella ha rappresentato un momento di alto orgoglio nazionale, Hammamet è dove riscoprirlo a distanza di decenni dalla giornata delle monetine in testa all’ex presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi.

È questo il cuore del messaggio che il libro del prof. Salvatore Di Bartolo – “Sigonella-Hammamet. L’affaire Craxi: tra menzogne, verità e falsi miti” (edito La Bussola) vuole suscitare nei lettori.

Ma oltre ai lettori ci sono anche gli appassionati del tema craxiano che nella mattinata di mercoledì 28 maggio 2025, presso Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, hanno partecipato alla presentazione del volume.

Il libro, pubblicato in occasione del venticinquesimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, ricostruisce le vicende pubbliche e private dell’ex Presidente del Consiglio e segretario del Psi attraverso un percorso tutto “Mediterraneo”.

L’autore di origini siciliane ricorda nel libro anche l’impegno internazionale del leader socialista a sostegno delle cause di liberazione in alcune parti del mondo, l’azione politica dei due governi Craxi (1983-87), e, soprattutto, alle inchieste giudiziarie che contraddistinsero la controversa stagione di Mani pulite.

Proprio la rievocazione dei celebri fatti del biennio 1992-1993 ha contribuito ad animare il dibattito tenutosi a Palazzo Madama al quale sono intervenuti il presidente della Commissione Affari esteri e Difesa a Palazzo Madama Stefania Craxi, il senatore leghista Gianluca Cantalamessa, il Direttore Generale della Fondazione Craxi Nicola Carnevale, il prof. Federico Niglia, docente universitario e membro del comitato storico-scientifico della Fondazione Craxi, e del senatore Salvatore Sallemi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato. Protagonisti ulteriori dell’intensa mattinata romana sono stati inoltre alcuni rappresentanti del mondo associazionistico come Antonio De Angelis e Mattia Romano, nonché di quello studentesco ovverosia Simone Lodato e Marco Kevin Maddison.

Il promotore è stato Federico Scalisi mentre il moderatore è stato Francesco Spartà di Agi.

Particolari gli interventi dei parlamentari presenti.

Sallemi (FdI) ha dichiarato che “Craxi fu un grande innovatore, la storia gli riconoscerà il giusto tributo. A lui va il merito di aver adattato ad un’area politica, quella socialista, temi come l’identità nazionale, il concetto di patriottismo e il dialogo continuo con i Paesi africani non più in ottica predatoria, cosa che oggi sta facendo anche il Governo Meloni”.

Cantalamessa (Lega), invece, ha detto di essere “contento di aver ricevuto l’invito ad intervenire di Salvatore Di Bartolo, che stimo, anche perché, nel 1992, sarei tranquillamente potuto essere uno di quelli appostati stupidamente davanti l’hotel Raphael a lanciare le monetine. Crescendo, dopo aver meglio compreso quanto fosse realmente accaduto in quella stagione, ho deciso di fare un viaggio ad Hammamet per rendere omaggio a Craxi e chiedergli scusa”.

“Ringrazio il professor Di Bartolo per questo prezioso libro. L’angoscia di Craxi negli ultimi mesi della sua vita era che la storia venisse scritta bene, e libri come questo faranno sì che la storia venga scritta bene”, ha commentato Craxi (FI).

In merito ai fatti di Sigonella ha poi aggiunto: “L’episodio di Sigonella è stato l’ultimo atto del Risorgimento italiano, non una sfida contro gli Usa, anche perché Craxi è sempre stato un uomo dell’Occidente. In quell’occasione dimostrò che si può essere leali all’alleato americano senza necessariamente esserne subalterni”.

E ancora: “C’è una parte politica, il centrodestra, che i conti con Craxi li ha fatti. E poi ce n’è un’altra, la sinistra massimalista rappresentata oggi dal Pd, che invece non ha mai chiesto scusa”.

Infine sull’ex pm del pool di Mani pulite Piercamillo Davigo: “Adesso è ufficialmente un colpevole che non l’ha fatta franca”, ha concluso Craxi.


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