In un contesto strategico sempre più orientato alla guerra ad alta intensità e alla sostenibilità industriale degli arsenali, l’annuncio della partnership strategica tra Anduril, società americana di tecnologia di difesa specializzata in sistemi autonomi, e e a pilotaggio remoto e sorveglianza avanzata, e la tedesca Rheinmetall segna l’entrata dell’emerging tech americana all’interno dell’industria della difesa europea e del suo progressivo rafforzamento
L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nelle operazioni militari è divenuta una priorità strategica per le forze armate a livello globale, che ripongono nella disponibilità di sistemi autonomi ed a pilotaggio remoto e nell’IA due vantaggi competitivi cruciali per il decision making e l’efficacia tattica in ambienti dinamici, multidimensionali e ad alta intensità. L’aggressione russa in Ucraina ha ridefinito le priorità strategiche dei Paesi Nato e dei Paesi europei, stimolando una crescente attenzione verso le capacità sovrane di difesa, soprattutto in ambito tecnologico ed interoperativo.
Un nuovo modello di collaborazione
È in questa traiettoria che si inserisce l’annuncio della partnership strategica tra Anduril e Rheinmetall. L’intesa prevede l’integrazione di Barracuda, missile da crociera economico e adattabile, e del drone Fury, veicolo multi-missione, colmando un vuoto sempre più evidente nei piani di preparazione tattica occidentale. L’obiettivo è dare vita a un ecosistema interoperabile e sovrano di sistemi autonomi, concepiti fin dall’origine per essere adattati ai requisiti nazionali. Come spiegano i vertici delle due aziende, si tratta di un “modello di collaborazione diverso”, basato sulla produzione congiunta, sull’adattabilità dei sistemi e sul rispetto delle specificità locali. Le attività di sviluppo saranno distribuite tra fornitori e partner europei, in un’ottica che privilegia la resilienza industriale, l’agilità logistica e la costruzione dei sistemi in Europa, con un chiaro riferimento all’autonomia strategica del continente. La cooperazione riguarda anche la produzione di motori a razzo a combustibile solido per impieghi continentali, mirando a ridurre la dipendenza da fornitori esterni e garantire capacità distribuite su larga scala.
La difesa europea ed il corridoio industriale transatlantico
L’iniziativa si inserisce in una riflessione più ampia sulla trasformazione della difesa occidentale ed europea. In un ambiente operativo dove la superiorità tecnologica non è più garantita, la capacità di generare massa, adattarsi rapidamente e operare in ambienti contestati diventa decisiva, come dimostrato dalla guerra in Ucraina. Dopo l’accordo tra Maxar e Saab, che apriva il mercato della difesa europeo ai colossi Usa, l’intesa tra Rheinmetall e Anduril propone un approccio centrato su interoperabilità nativa e decentralizzazione decisionale, in contrasto con la storica dipendenza da architetture di comando verticali. Il riferimento è alla crescente vulnerabilità delle comunicazioni in scenari di guerra ad alta intensità, dove la capacità di operare “at the edge”, cioè ai margini delle reti, può rappresentare un vantaggio competitivo. Come dimostra la selezione del Barracuda da parte della Defence Innovation Unit, l’attenzione degli Stati Uniti per questo tipo di capacità è ormai una priorità. Con l’accordo con Rheinmetall, tale approccio viene esteso anche al teatro europeo, offrendo una possibile via per rafforzare la deterrenza della Nato attraverso capacità economiche, scalabili e sovrane.