L’ambasciatore emiratino AlSubousi ribadisce il ruolo strategico dell’Italia nel progetto Imec. Il corridoio connetterà la regione strategica dell’Indo-Mediterraneo, promuovendo scambi economici e culturali. Gli Emirati guidano l’iniziativa con infrastrutture e accordi commerciali multilaterali
L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, Abdulla AlSubousi, è convinto che il suo Paese possa essere fondamentale per l’India-Middle East-Europe Corridor (Imec) e che questo aumenterà ulteriormente le relazioni e le cooperazioni tra Roma e Abu Dhabi. La feluca emiratina parla con Formiche.net a margine della conferenza “Il progetto Imec: l’Italia protagonista di rotte indo-mediterranee che decidono il futuro”, organizzata dal dipartimento Esteri di Forza Italia su iniziativa dell’on. Deborah Bergamini. L’evento ha evidenziato il potenziale sistemico di questo progetto per l’Italia e la necessità di sviluppare una visione integrata a livello nazionale che consenta di posizionarsi stabilmente all’interno delle nuove filiere globali, che passeranno anche per gli Emirati.
La visita in Italia del leader emiratino, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, ha visto la firma di un numero record di accordi tra Emirati Arabi Uniti e Italia, e il progetto Imec è stato uno dei temi centrali. Come vede lo sviluppo della cooperazione tra i nostri due Paesi in questo contesto?
L’Italia è diventata un partner strategico fondamentale per gli Emirati Arabi Uniti. Durante la storica visita a Roma di Sua Altezza lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, lo scorso febbraio, i nostri governi hanno formalizzato un accordo d’investimento di portata storica, che prevede oltre 40 miliardi di dollari da parte emiratina nei settori chiave dell’economia italiana, come le infrastrutture, l’intelligenza artificiale, la trasformazione digitale e l’energia pulita.
I nostri governi hanno anche firmato un accordo strategico globale sul progetto Imec. Nella dichiarazione congiunta, i nostri leader hanno celebrato la straordinaria crescita del commercio bilaterale, che ha raggiunto i 11,6 miliardi di dollari nel 2024, e hanno ribadito l’intenzione di rafforzare ulteriormente i nostri legami economici. Hanno inoltre sottolineato come Emirati e Italia svolgano un ruolo cruciale come snodi logistici e piattaforme di connessione nel sistema globale, facilitando scambi e investimenti tra l’Europa e le economie asiatiche in rapida crescita. Imec è il framework attraverso cui questa visione prenderà forma.
Italia ed Emirati Arabi Uniti sono partner naturali in questo percorso. Con i nostri porti, le nostre persone, la nostra visione e il nostro impegno, stiamo gettando le basi per una nuova era di cooperazione economica e politica tra Europa, Medio Oriente e Asia. Vi ringrazio per l’attenzione e per il vostro continuo supporto. Non vediamo l’ora di compiere i prossimi passi in questo straordinario percorso, e di costruire insieme il futuro di Imec.
Oggi assistiamo all’emergere di molteplici crisi a livello globale. L’instabilità geopolitica rappresenta una minaccia per il dialogo, gli scambi economici e, in ultima analisi, per il multilateralismo. In questo scenario, quale ruolo possono svolgere il Corridoio, come facilitatore geoeconomico, e gli Emirati Arabi Uniti come attore geopolitico dell’Indo-Mediterraneo?
Il mondo sta vivendo una trasformazione rapida — economica, geopolitica, tecnologica. In questo contesto in continuo mutamento, Emirati Arabi Uniti, Italia e India sono uniti da una visione comune: costruire un corridoio di opportunità che colleghi il Subcontinente indiano, il Medio Oriente e l’Europa in una nuova architettura di scambi e connettività. Più che una semplice rete di rotte commerciali, Imec è un sistema dinamico che unisce tre regioni strategiche in un’unica rete integrata, stimolando crescita economica, innovazione e stabilità.
Avvicinando queste aree, Imec non si limita ad accelerare il commercio, ma rafforza anche i legami culturali e promuove la stabilità interregionale. Una connettività più efficiente significa più opportunità per le persone di viaggiare, per scambi culturali e accademici, per il turismo o per motivi religiosi. Proprio come la Via della Seta storica facilitava non solo il commercio, ma anche la circolazione di idee e valori, così Imec può contribuire a colmare le distanze culturali e a favorire la comprensione reciproca.
Da parte sua, gli Emirati Arabi Uniti non stanno solo costruendo la connettività sul piano infrastrutturale, ma anche su quello diplomatico. Abbiamo siglato numerosi accordi di libero scambio per migliorare i flussi commerciali e stimolare le opportunità imprenditoriali. Nel 2022, gli Emirati hanno firmato un Accordo Globale di Partenariato Economico (Cepa) con l’India. Già nel 2023, il commercio non petrolifero tra i due Paesi è salito a 54,3 miliardi di dollari, rispetto ai 41,4 miliardi del 2019. Questo incremento è stato possibile anche grazie all’eliminazione dei dazi su settori strategici come pietre preziose, gioielleria, tessile e agricoltura.
Attualmente, siamo anche impegnati in negoziati per un Cepa con l’Unione europea, che rafforzerebbe ulteriormente i legami sia con l’Europa sia con l’economia globale.
La costruzione del corridoio Imec richiederà un forte sostegno governativo e investimenti importanti per migliorare connettività e trasporti. Quali sono i principali passi compiuti dagli Emirati Arabi Uniti per sviluppare l’infrastruttura portante del progetto?
Come attore centrale nel commercio e nella connettività globale, gli Emirati Arabi Uniti hanno il potenziale per emergere come hub strategico della rete Imec. Abbiamo conseguito risultati notevoli in ambito infrastrutturale, sviluppando porti di rilevanza internazionale come Kezad, Jebel Ali, e centri logistici come Dubai Logistics City.
Nel 2025, abbiamo registrato progressi significativi su un progetto ferroviario da 2,3 miliardi di dollari destinato a collegare gli Emirati con la Giordania. Questo collegamento rappresenta una parte fondamentale della sezione settentrionale del corridoio, offrendo un transito ferroviario più rapido ed economico dal Golfo ai porti mediterranei. La ferrovia si affianca a un’altra infrastruttura chiave per la connettività terrestre di Imec, ossia il progetto Etihad Rail. Progettata per estendersi per oltre 900 chilometri attraverso gli Emirati, dal confine con l’Arabia Saudita a quello con il Sultanato dell’Oman, questa linea ferroviaria collega i principali hub logistici e portuali con il più ampio contesto del Golfo. Progetti come questi sono essenziali per il funzionamento a lungo termine di Imec e sono perfettamente in linea con i nostri obiettivi d’investimento condivisi.