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Valute volatili, IA e opportunità italiane. La lezione di Usmani

Di Filiberto Monici

Durante un seminario all’Università della Calabria, Kamran Usmani ha illustrato come la previsione dei tassi di cambio attraverso l’IA possa ridurre i rischi per gli investimenti nei Paesi emergenti. Un’occasione strategica per l’Italia nel contesto del Piano Mattei e dei rapporti con l’Africa

Kamran Usmani, docente e fondatore della londinese Modelomni Technology Ltd, ha spiegato l’importanza dei tassi di cambio e le possibili opportunità per l’Italia durante un seminario al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. Per Usmani, l’instabilità delle valute rappresenta un’importante aspetto per molti Paesi, ma anche una rilevante opportunità di investimento, se capaci di prevederne e ridurne i rischi correlati.

Ha quindi approfondito queste sfide e come affrontarle attraverso l’intelligenza artificiale. In particolare, ha spiegato che l’elevata volatilità dei tassi di cambio di determinate valute, soprattutto africane, sudamericane e del Sudest asiatico, rappresenti un fattore che incide fortemente sugli investimenti esterni, la cui derivata instabilità comporta seri impatti economici e sociali per i Paesi destinatari, indebolendo lo sviluppo e incrementando il peso delle rimesse dovute all’immigrazione. Sarebbe quindi utile sviluppare una piattaforma che, sfruttando algoritmi e intelligenza artificiale, sia in grado di prevedere le fluttuazioni monetarie di singole valute, a partire da quelle africane, consigliando gli investitori e aiutandoli a ridurre i rischi dovuti ai tassi di cambio.

A tal proposito, Usmani ritiene che tale ambito possa rappresentare un’opportunità per la Borsa Italiana e per l’intero Paese, considerata la posizione geografica e strategica negli scambi con il continente africano e con il Medio Oriente, la stabile crescita registrata negli ultimi anni e la propensione, sia istituzionale che privata, a investire nei mercati emergenti. L’implementazione di uno strumento efficace per ridurre il rischio di cambio, attualmente non disponibile sul mercato, permetterebbe infatti all’Italia di ridurre l’esposizione dei grandi investimenti in corso nei Paesi africani, attualmente in una fase di crescita grazie all’indirizzo del Piano Mattei.

Ulteriore e rilevante vantaggio potrebbe essere quello di attrarre i flussi finanziari verso l’Unione europea, rendendola nuova porta verso l’Africa proprio l’Italia, attualmente settima per investimenti diretti.

“Valutare un’opportunità del genere”, ha concluso il direttore del master, Mario Caligiuri, “potrebbe rafforzare il nostro Paese soprattutto in termini di sicurezza, sia dal punto di vista delle possibilità economiche verso l’Africa che per contenere gli inevitabili e costanti flussi migratori che si indirizzeranno verso l’Italia del Sud nei prossimi anni”.


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