Negli ultimi quattro anni, la rivoluzione biometrica voluta da Barnea ha permesso di raccogliere informazioni in tempo reale e costruire dossier dettagliati sui principali obiettivi iraniani. Questa capacità è servita non solo a monitorare funzionari e scienziati nucleo‑militari, ma anche a seguire militanti filo‑Teheran senza lasciare tracce
David Barnea ha rivoluzionato il Mossad, che dirige dal 2021, portandolo a nuovi livelli di efficacia grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia: telecamere intelligenti, riconoscimento facciale e sofisticati sistemi di sorveglianza. Non è stato un percorso semplice, perché il Mossad è tradizionalmente un’organizzazione conservatrice, e Barnea ha dovuto affrontare numerose resistenze interne. Alla fine però ha vinto la sua battaglia, e oggi vediamo i risultati concreti sulle strade dell’Iran. Lo racconta un funzionario della Difesa israeliana citato dal Times of Israel.
Negli ultimi quattro anni, la “rivoluzione biometrica” voluta da Barnea ha permesso di raccogliere informazioni in tempo reale e costruire dossier dettagliati sui principali obiettivi iraniani. Questa capacità è servita non solo a monitorare funzionari e scienziati nucleo‑militari, ma anche a seguire militanti filo‑Teheran senza lasciare tracce.
Molti al vertice temevano che l’adozione di tecnologie non convenzionali avrebbe messo a rischio metodi collaudati da decenni; Barnea ha invece sostenuto che l’evoluzione digitale fosse indispensabile per contrastare le crescenti minacce, specialmente dopo il ritiro statunitense dall’accordo sul nucleare nel 2018.
Un momento decisivo è stata l’operazione dei cercapersone, condotta contro Hezbollah a settembre 2024: migliaia di cercapersone e ricetrasmittenti imbottite di esplosivo sono esplose nelle mani dei terroristi, infliggendo ferite gravi e un forte colpo psicologico. Barnea stesso ha definito quell’azione “il trionfo dell’inganno sulla forza cinetica,” nonostante la quantità di esplosivo fosse inferiore a quella di una normale mina.
Parallelamente, il direttore del Mossad ha stretto un’intesa sempre più stretta con l’intelligence militare dell’IDF e l’Aeronautica, coordinando attacchi con droni e raid mirati “al millimetro”. Componenti di droni e munizioni venivano introdotti clandestinamente in Iran, assemblati sul posto e utilizzati con precisione chirurgica, grazie alle infrastrutture potenziate da Barnea. Il culmine di queste attività si è visto negli ultimi giorni, con gli attacchi diretti a siti nucleari e basi missilistiche iraniane.