La Cina ha invitato influencer statunitensi a partecipare a un tour promozionale nel Paese, coprendo tutte le spese. L’iniziativa, parte di una strategia per migliorare le relazioni culturali con gli Stati Uniti, prevede collaborazioni con creator cinesi, visite aziendali e attività culturali. I contenuti saranno rilanciati dai media di Stato per promuovere un’immagine positiva della Cina
La Cina ha lanciato un programma per ospitare giovani influencer americani in un tour di dieci giorni nel Paese, con tutte le spese coperte. Lo racconta Bloomberg. L’iniziativa, chiamata “China-Global Youth Influencer Exchange Program”, mira a promuovere lo scambio culturale e a raccontare la “vera Cina” attraverso i social media.
Secondo gli annunci pubblicati da media affiliati allo Stato, tra cui China Youth Daily, l’obiettivo è coinvolgere influencer con almeno 300.000 follower, attivi su piattaforme come Instagram, YouTube, TikTok e X. I partecipanti selezionati collaboreranno con content creator cinesi e riceveranno supporto ufficiale per il rilascio del visto.
Il programma si svolgerà a luglio e porterà i partecipanti in cinque città: Suzhou, Shanghai, Shenzhen, Handan e Pechino. Il tour prevede visite a hub dell’e-commerce e sedi di aziende come Xiaohongshu e BYD, oltre ad attività culturali come il Taichi e dirette streaming dalla Grande Muraglia. I contenuti prodotti saranno promossi anche dai media statali cinesi.
Secondo il sito College Daily, rivolto principalmente agli studenti cinesi in Nord America, i candidati devono “amare la cultura cinese” e non avere precedenti negativi. Lo stesso sito invita gli studenti cinesi all’estero a suggerire nomi di influencer potenzialmente interessati.
Pechino punta molto su questo tipo di soft power. Dopo la pandemia, numerosi contenuti prodotti da influencer occidentali in viaggio in Cina sono stati elogiati dai media statali per la loro rappresentazione positiva della vita quotidiana. Alcuni casi hanno riguardato anche l’Europa.
L’anno scorso, un’indagine dell’Australian Strategic Policy Institute ha rilevato che oltre 120 influencer stranieri hanno ricevuto supporto governativo in cambio di contenuti favorevoli alla narrativa cinese.