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Guerriglia ibrida e comunicazione strategica. Così Kyiv colpisce Mosca

Dal principio dell’invasione russa in Ucraina, il Direttorato principale dell’Intelligence (Hur) ha condotto tramite Telegram campagne di informazione e comunicazione strategiche non convenzionali, tra guerra cognitiva e intelligence partecipativa. Uno studio dell’International Journal of Intelligence and Counter-intelligence svela come funziona il modello di Kyiv

Dall’inizio dell’invasione su larga scala di Mosca sul territorio ucraino, Kyiv ha sviluppato, per necessità operative e capacitive, abilità di risposta asimmetrica ed ibrida che potesse spezzare e frenare l’avanzata boots on the ground russa. Tra le molte operazioni ucraine, l’utilizzo da parte del Direttorato principale dell’Intelligence (Hur) di Telegram come canale di comunicazione strategica e guerra ibrida rappresenta una novità sui campi di battaglia moderni. Perseguendo tre obiettivi principali: rafforzare la propria legittimità, colpire l’avversario con pratiche di doxxing e mobilitare l’opinione pubblica, l’Hur condivide quotidianamente contenuti relativi al conflitto in corso, coinvolgendo la popolazione e permettendo a questa di interagire, tramite programmi appositi, con gli apparati di intelligence nazionali. Spesso includendo filmati operativi e aggiornamenti tattici, le strategie di comunicazione di Kyiv hanno dovuto bilanciare comunicazione e segretezza delle proprie operazioni sensibili, sfruttando l’immediatezza e l’accessibilità di Telegram, considerato canale di informazione primaria da oltre il 72% degli ucraini. 

Crowdsourcing, guerra cognitiva e costruzione identitaria. Ecco le modalità

Le possibilità di comunicazione bidirezionale offerte da Telegram hanno permesso all’Hur di mobilitare la cittadinanza ucraina tanto quanto quella russa. Mentre per i propri connazionali è attivo un “main intelligence bot” per eventuali segnalazioni su movimenti nemici o sospetti collaboratori, mobilitando attraverso crowdsourcing la popolazione nella raccolta di informazioni, per i soldati russi è stato attivato un canale di comunicazione sicuro. Il nome del programma è “I want to live” e permette ai militari di Mosca di rivolgersi all’intelligence ucraina, organizzando la propria resa, incoraggiando così le defezioni nemiche. 

Congiuntamente, l’Hur utilizza i canali Telegram per condurre vere e proprie operazioni di rebranding e consolidamento della propria percezione da parte dell’opinione pubblica attraverso la diffusione sistematica delle missioni di successo e delle unità speciali dietro a queste, dall’operazione Spyderweb alla distruzione della corvetta Ivanovets,  della nave da sbarco anfibia Tsezar Kunikov e della nave pattuglia Sergei Kotov tra il febbraio ed il marzo 2024, tutte ad opera del Gruppo 13, specializzato in operazioni con droni marittimi,. Oltre alla propaganda interna, le strategie di comunicazione dell’Hur riguardano anche il consolidamento delle costruzioni identitarie nazionali attraverso la commemorazione dei caduti in guerra, producendo così il duplice risultato di rafforzare il legame con le comunità locali e contribuendo al rafforzamento della percezione di sacrificio comune e unità nazionale. 

Il moral bombing digitale

Una parte sostanziale dei messaggi Telegram dell’Hur, oltre il 42% secondo l’International Journal of Intelligence and Counter-intelligence, si concentra sulla pubblicazione di informazioni riguardanti l’esercito russo e sulla condotta dei suoi uomini attraverso comunicazioni intercettate, identificazione di individui e strategie narrative volte a indebolire il morale e la legittimità del nemico. Mentre le intercettazioni rendono pubblica la disillusione dei soldati russi, le registrazioni rese pubbliche puntano a divulgare le lamentele sulle pessime condizioni di vita, sui rifornimenti inadeguati e sull’elevato costo umano della guerra. Usando queste intercettazioni come arma, l’Hur mina l’immagine di unità e solidità dell’esercito russo, mettendo in luce le criticità ed il basso morale che affliggono le truppe di Mosca ed impattando così sulla percezione interna ed esterna delle forze nemiche. Ad ogni intercettazione o registrazione pubblicata, inoltre, l’intelligence ucraina dimostra la fallibilità operativa dei canali di comunicazione del controspionaggio russo, causando insicurezza diffusa. 

Il modello di guerriglia ibrida di Kyiv, basato sull’intelligence partecipativa e sulla manipolazione delle percezioni nemiche, rappresenta oggi una nuova modalità per la conduzione di operazioni asimmetriche, nelle quali inventiva ed originalità giocano ruoli fondamentali, facendo della propria comunicazione strategica un’arma, rendendo ogni informazione e comunicazione del nemico proiettili del proprio arsenale.


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