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Milano Cortina, le olimpiadi che uniscono i popoli. Cosa si è detto al Meeting di Rimini

L’incontro, dal titolo “Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026”, si è aperto con il richiamo al tema del Meeting – rigenerare e ripartire costruendo il futuro – accostato al significato dei Giochi come simbolo di speranza, unità e dialogo. Chi c’era e cosa si è detto

Si tratta di un vero e proprio “appuntamento con la storia” quello dei giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina. A dirlo è il ministro dello Sport e i giovani Andrea Abodi che nella giornata di ieri ha partecipato, al Meeting di Rimini, all’incontro “Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026”, assieme a Vittorio Bosio, presidente del Centro Sportivo Italiano (CSI), Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, Fabio Massimo Saldini, commissario di governo e amministratore delegato Simico, Luca Santandrea, general manager di Coca-Cola – Olympic and Paralympic Games Milano Cortina 2026, e Andrea Varnier, amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026. A moderare il dibattito è stato Mario Del Verme, Cdo Sport. L’incontro si è aperto con il richiamo al tema del Meeting – rigenerare e ripartire costruendo il futuro – accostato al significato dei Giochi come simbolo di speranza, unità e dialogo.

Il valore universale dello sport

È stato il ministro Abodi a ricordare come le Olimpiadi e le Paralimpiadi non siano solo una manifestazione sportiva, ma una grande impresa collettiva: “Citando il motto olimpico ‘più veloce, più alto, più forte’, nel 2021 vi è stato aggiunto un altro termine, ‘insieme’”. Il ministro ha sottolineato il valore educativo e sociale dello sport, sancito anche dalla Costituzione, e la necessità di considerarlo un fattore di emancipazione culturale e benessere psicofisico. “Le Olimpiadi restano una piattaforma universale privilegiata per promuovere il dialogo tra le culture, celebrare la diversità e l’uguaglianza. Lo sport può essere ancora sorgente viva di speranza condivisa”. Il ministro ha definito i Giochi un “appuntamento con la storia”, sottolineando il ruolo delle istituzioni e dei volontari: “Saranno coinvolti 10.000 tedofori, circa 18.000 volontari. A Parigi ne sono stati mobilitati 50.000, il Meeting ne mobilita 3.000 in una sola settimana: il segno che l’Italia ha dentro di sé una forza straordinaria”.

Olimpiadi sostenibili e modello italiano

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha rimarcato l’unicità del percorso che ha portato alla candidatura: “Sono le prime Olimpiadi partite su proposta di due Regioni. Ricordo bene quando con il presidente Zaia decidemmo di portare avanti la candidatura nonostante l’uscita di Torino e il disimpegno iniziale del Governo. È stata una scelta coraggiosa, oggi condivisa e sostenuta a tutti i livelli”. Fontana ha insistito sul carattere sostenibile dei Giochi: “Il CIO ha chiesto di non costruire opere inutili, ma di utilizzare quelle esistenti. Abbiamo così distribuito le gare su diversi territori. È un’Olimpiade che lascia una doppia eredità: immateriale, fatta di valori come amicizia, inclusione e collaborazione; e materiale, con interventi su viabilità, ferrovie, impianti sportivi”. Fontana ha successivamente illustrato i benefici attesi: “Una recente indagine stima un indotto turistico di oltre un miliardo di euro durante i Giochi e di 1,2 miliardi nei 18 mesi successivi. Inoltre, il 40% delle opere riguarda strade, il 42% ferrovie, il 13% impianti sportivi. Sono infrastrutture richieste dai territori, che resteranno a beneficio dei cittadini”.

Dal territorio allo sport di base

Vittorio Bosio, presidente del CSI, ha sottolineato il legame tra sport di base e sport di vertice: “Nell’immaginario collettivo i campioni sembrano venire da Marte, ma in realtà nascono dalle palestre, dalle piste, dai campetti di periferia. Lo sport di vertice serve allo sport di base, e lo sport di base si nutre dello sport di vertice. Non c’è competizione, viaggiano in parallelo”. Bosio ha insistito sul valore educativo: “Lo sport è scuola di vita se offre ai giovani luoghi di aggregazione, spazi dove condividere esperienze, guardarsi negli occhi. Nella società degli smartphone e della tecnologia, questo è più che mai necessario. Le Olimpiadi sono un’occasione per riscoprire che lo sport è strumento educativo a tutti i livelli”.

I  cantieri: tra tecnologia e umanità

Non si può dimenticare la sfida delle infrastrutture: “98 opere, tra infrastrutturali e sportive. Quando sono arrivato, a inizio 2024, non c’era un progetto pronto per i tempi richiesti. Abbiamo messo in campo tecnologie come il Building Information Modelling e il Digital Twin, ma soprattutto abbiamo costruito un ‘cantiere umano’”, ha detto Fabio Massimo Saldini. Il commissario ha raccontato la ricchezza dei cantieri multiculturali: “Abbiamo avuto 21 nazionalità coinvolte. A Livigno, i lavoratori hanno portato avanti l’opera con grande dedizione. Con 305 giorni di lavoro siamo riusciti a realizzare la pista da bob”. Per Saldini, la vera legacy non è solo nelle infrastrutture: “Non so se lascerò professionisti migliori, ma sono certo di lasciare uomini migliori, capaci di lavorare insieme e di imparare dalle differenze”.

Il ruolo dei partner e il viaggio della fiamma

Luca Santandrea, General Manager di Coca-Cola, ha richiamato la lunga storia del marchio accanto ai Giochi: “I Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 rappresentano un’occasione per promuovere inclusione, rispetto e unità. Come Coca-Cola, partner del Movimento Olimpico dal 1928, siamo entusiasti di far parte di questo percorso. Secondo un’indagine SWG per Coca-Cola, il 62% degli italiani è orgoglioso di ospitare i Giochi Olimpici Invernali. Siamo Presenting Partner del Viaggio della Fiamma Olimpica, che dal 6 dicembre attraverserà il Paese: accompagneremo gli italiani in un’esperienza memorabile, rafforzando ulteriormente il nostro legame con l’Italia. L’impegno di Coca-Cola si riflette anche qui al Meeting, dove invitiamo il pubblico a candidarsi a partecipare alla selezione di alcuni dei portatori di cartello (Placard bearer) che sfileranno insieme alle delegazioni durante la Cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. I valori olimpici – inclusione, unità, rispetto – hanno una ricaduta quotidiana nella vita delle persone”. Un’occasione concreta per unire le persone e lasciare un segno positivo che duri nel tempo.

 Il simbolo della fiamma e l’eredità dei Giochi

Andrea Varnier, amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina, ha insistito sul valore simbolico: “Il passaggio della torcia non è solo una tradizione. È un simbolo che porta pace, come nell’antichità”. Attraverso i Giochi di Milano Cortina 2026 credo si possa gettare un seme importante, a tre diversi livelli. Per quello che riguarda il mondo dello sport, portiamo per qualche settimana più di 3000 atleti da oltre 90 Paesi a vivere insieme nel Villaggio, e questo accade solo durante i Giochi. A livello simbolico c’è il momento importante della Tregua Olimpica, quello della Fiamma che verrà accesa a Olimpia e che arriverà poi in Italia dove percorrerà 12mila chilometri, attraversando tutto il Paese. Nel quotidiano invece abbiamo lanciato dei programmi che lasceranno una legacy. Penso al progetto Educational con cui da tempo andiamo nelle scuole di tutta Italia a incontrare ragazze e ragazzi, raccontando l’aspetto valoriale dei Giochi e di come lo sport possa unire le persone. Varnier ha concluso parlando del legame con le persone: “Lo sport non è solo benessere fisico, ma capacità di unire le persone e renderle migliori. Questo è il seme che vogliamo lasciare”.

Richiamando il messaggio di Papa Francesco, Varnier ha osservato: “La pace non è un’utopia spirituale, è una via umile fatta di gesti quotidiani. Portare 3.000 atleti da 93 Paesi a vivere insieme nei villaggi olimpici è già un segno di pace”. Il valore inclusivo è stato ribadito da più relatori, anche in riferimento alle Paralimpiadi. “I Giochi Paralimpici – ha affermato Abodi – sono una straordinaria opportunità di testimonianza. Dopo Vancouver 2010 in Canada vi fu un +21% di pratica sportiva tra i giovani con disabilità. Dobbiamo lavorare perché lo sport sia davvero per tutti, a partire dalla scuola”.

Una legacy che va oltre il 2026

Il ministro ha concluso l’incontro ricordando che “le Olimpiadi non sono una parentesi che si apre e si chiude, ma una tappa di un percorso più ampio”. Ha citato i prossimi appuntamenti internazionali – i Giochi del Mediterraneo di Taranto 2027, le Olimpiadi giovanili del 2028 – come occasioni per consolidare la presenza dello sport nelle scuole e nei territori. “  Lo sport deve essere vissuto come strumento di benessere, inclusione e speranza – ha detto Abodi –. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano Cortina rappresentano non solo un appuntamento con la storia, ma anche l’inizio di un nuovo cammino”.


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