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Indo-Pacifico, droni russi, Hamas. Cosa c’è nel comunicato congiunto del G7

La dichiarazione congiunta del G7 condanna le violazioni russe dello spazio aereo in Europa orientale, ribadisce l’impegno per una pace giusta in Ucraina, apre alla creazione di un Ufficio Onu ad Haiti e sollecita un cessate il fuoco a Gaza, escludendo Hamas dal futuro della Striscia

A New York il G7 esprime la sua posizione comune. I ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, insieme all’Alto Rappresentante dell’Unione europea, a latere dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che affronta i principali dossier internazionali.

Il G7 ha espresso “preoccupazione” per le recenti violazioni dello spazio aereo in Estonia, Polonia e Romania da parte della Russia, definite “inaccettabili” e potenzialmente destabilizzanti per la sicurezza internazionale. I ministri hanno ribadito l’impegno a sostenere una “pace giusta e duratura” per Kyiv, garantendo il proseguimento del coordinamento con gli Stati Uniti per fornire garanzie di sicurezza “robuste e credibili”. Sul tavolo anche nuove possibili misure economiche contro Mosca, comprese azioni contro i Paesi terzi che ne facilitano l’evasione delle sanzioni, e la discussione sull’utilizzo dei beni sovrani russi congelati per il sostegno all’Ucraina.

Il G7 ha accolto con favore la proposta di Stati Uniti e Panama per istituire un Ufficio di Supporto Onu ad Haiti, che favorisca la transizione della Missione Multinazionale di Sicurezza in una nuova forza con il compito di smantellare le gang, proteggere le infrastrutture critiche e ristabilire la sicurezza in coordinamento con le autorità haitiane.

Sul conflitto israelo-palestinese, i ministri hanno sottolineato l’urgenza di un massiccio flusso di aiuti umanitari verso Gaza e del rilascio immediato degli ostaggi. È stata rinnovata la richiesta di un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, accompagnata dalla condanna “inequivocabile” del terrorismo dell’organizzazione, responsabile degli attacchi del 7 ottobre 2023. Hamas, ribadiscono i ministri, “non potrà avere alcun ruolo nel futuro di Gaza” e “non dovrà mai più rappresentare una minaccia per Israele”. Apertura anche alla collaborazione con i partner arabi per la ricostruzione e per rilanciare il processo di pace.

La dichiarazione richiama Teheran al rispetto degli obblighi derivanti dal Trattato di non proliferazione nucleare, chiedendo la piena cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica e l’avvio di un dialogo diretto con Washington per un accordo “robusto e duraturo” che impedisca lo sviluppo dell’arma nucleare. Il G7 ha inoltre lodato la decisione dei Paesi europei (E3) di attivare il meccanismo di “snapback”.

Sul versante asiatico, il G7 ha riaffermato il sostegno a un Indo-Pacifico libero e aperto, condannando ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con la forza, in particolare nel Mar Cinese Orientale, nel Mar Cinese Meridionale e nello Stretto di Taiwan. È stata inoltre ribadita la richiesta della completa denuclearizzazione della Corea del Nord e della risoluzione immediata della questione dei rapimenti.

In chiusura, i ministri hanno ricordato che il 2025 segna l’80° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite, sottolineando la necessità di un processo di riforma per rendere l’organizzazione “adeguata alle sfide del nostro tempo”.


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