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Tra i cieli del Pacifico e dell’Europa il Giappone schiera i suoi caccia nel Regno Unito

Di Marco De Robertis

Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, il Giappone invierà dei caccia da combattimento in Europa, partecipando ad esercitazioni bilaterali con la Royal Air Force. L’evento segna un punto di svolta nel partenariato per la difesa euro-atlantica e indo-pacifica, strettamente legato anche al Global combat air programme, che vede Italia, Regno Unito e Giappone collaborare per lo sviluppo di caccia di sesta generazione

Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, il Giappone varcherà i cieli europei con i propri aerei da combattimento. Un gesto che rimarca l’avvicinamento strategico tra Tokyo e gli Alleati della Nato, in particolare Italia e Regno Unito, in un momento in cui le relazioni euro-indo-pacifiche appaiono sempre più indispensabili.

Secondo quanto riferito, gli F-15J della Japan air self-defense force (Jasdf) saranno dispiegati nell’esercitazione Cobra warrior 25-2, prevista presso la base britannica di Coningsby tra settembre e ottobre. Congiuntamente al Pacific future forum, in cui hanno preso la parola sia il segretario di stato per la difesa del Regno Unito, John Healey, e il suo omologo giapponese, il generale Gen Nakatami, è giunta nel porto della capitale giapponese la portaerei Hms Prince of Wales, a dimostrazione della volontà inglese di puntare su questo partenariato.

La visione britannica: sicurezza connessa

Durante la conferenza stampa tenuta a margine del forum, Healey ha spiegato il significato strategico di questo passaggio: “I livelli di partnership tra Giappone e Regno Unito sono senza precedenti”, ha sottolineato il segretario, affermando che “le nostre due nazioni stanno vivendo un’epoca d’oro di cooperazione in materia di difesa”. “Il nostro obiettivo comune”, ha proseguito Healey, “è che il Gcap diventi uno standard internazionale per il modo in cui le nazioni mettono in comune le proprie risorse per una maggiore sicurezza e prosperità. E ne sentirete parlare ancora, ma i team governativi e industriali del Regno Unito, del Giappone e dell’Italia stanno facendo progressi concreti nel realizzare queste ambizioni”.

Gcap, la risposta tecnologica con l’Italia protagonista

Il dispiegamento degli F-15J è strettamente connesso al rafforzamento del Global combat air programme, l’iniziativa trilaterale che unisce Regno Unito, Giappone e Italia nello sviluppo di un caccia di sesta generazione. Lanciato nel 2022 e formalizzato con un trattato nel 2023, il programma ha ricevuto il via libera dell’Unione europea per la creazione di una joint venture che riunisce Leonardo, BAE systems e la Japan Aircraft Industrial Enhancement Co (Jaiec).

L’obiettivo è ambizioso: disporre di un sistema di combattimento aereo integrato, stealth e connesso in rete entro il 2035. Il progetto non è solo un caccia, ma un vero e proprio ecosistema operativo, in grado di interagire con droni, satelliti e capacità cyber. Il contemporaneo dispiegamento giapponese in Europa e lo sviluppo del Gcap delineano un asse strategico innovativo. Per l’Europa, significa poter contare su un partner asiatico capace di proiezione e interoperabilità. Per il Giappone, è l’occasione di consolidare legami al di là della propria regione e di sviluppare capacità industriali insieme a due attori chiave del settore aerospaziale. Per l’Italia, è l’opportunità di confermare il proprio ruolo di hub tecnologico e industriale nella difesa europea, contribuendo in modo sostanziale a un velivolo destinato a ridefinire gli standard della superiorità aerea nei decenni a venire.


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