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Come resistere a minacce ibride e disinformazione. Varsavia lancia la sua Guida alla sicurezza

La Polonia alza il livello di sensibilizzazione civile. Varsavia ha diffuso una “Guida alla sicurezza” destinata a tutte le famiglie del Paese, un manuale operativo che fonde difesa nazionale, protezione civile, resistenza digitale e alfabetizzazione informativa

La Polonia mette i cittadini al centro della propria strategia di resilienza nazionale. Con la distribuzione del Poradnik bezpieczeństwa, la “Guida alla sicurezza”, Varsavia traduce le priorità della difesa nazionale in istruzioni pratiche.

L’approccio è quello del “whole of society”, ovvero della nazione nella sua interezza, attraverso la sensibilizzazione e la formazione della cittadinanza, dal nucleo familiare ai singoli, dai civili ai militari: la sopravvivenza del Paese non dipende solo dallo Stato o dalle forze armate, ma dall’intera società.

La Guida

Il documento richiama i manuali di difesa civile della Guerra fredda ma è estremamente attento e aggiornato agli scenari contemporanei. Incendi, alluvioni e blackout nelle pagine del documento c’è l’intera gamma di minacce ibride che oggi incombono sull’Europa orientale, dalle campagne di disinformazione al sabotaggio infrastrutturale, fino agli scenari di attacco chimico, biologico e nucleare.

Già in prima linea e con modalità innovative, Varsavia torna con tempismo e modalità non casuali al centro delle strategie di difesa europea, questa volta scegliendo di rendere i cittadini attori attivi della sicurezza nazionale.

Vigilanza civica

Uno dei capitoli più significativi è quello dedicato ai comportamenti sospetti. Qui il manuale invita i cittadini a sviluppare una sensibilità da veri e propri sensori di sicurezza nazionale, capaci di leggere segnali deboli che possono precedere operazioni ostili. In una sorta di pattern of life analysis, viene richiesto di riconoscere e segnalare comportamenti anomali, segni sospetti, sorveglianza ostile.

L’elenco è preciso: i tentativi ingiustificati di avvicinamento da parte di sconosciuti che offrono facili guadagni, i cambiamenti improvvisi e inspiegabili nel comportamento di conoscenti o colleghi alla ricerca di dati sensibili, simboli e graffiti apposti su cabine elettriche o muri cittadini che potrebbero fungere da marcatori per sabotaggi, e ancora individui o droni che sorvegliano aeroporti, unità militari, linee ferroviarie e ospedali.

Ogni dettaglio, si legge, può fare la differenza. Un’indicazione che riecheggia le prassi dei servizi di intelligence occidentali, sempre più attenti alla ricognizione preventiva e alle dinamiche di sorveglianza ostile.

Il dominio cognitivo

Altro pilastro è la guerra cognitiva. La guida mette in guardia contro la disinformazione, definita come diffusione intenzionale di contenuti falsi o manipolati. Le raccomandazioni sono essenziali: non credere a voci di resa o crollo dello Stato, non diffondere immagini di reparti militari né informazioni sugli spostamenti delle truppe, verificare sempre le notizie con fonti ufficiali come radio, televisione e siti governativi. Alla minaccia informativa si affianca quella digitale. I criminali possono rubare identità, frodare amici e parenti, accedere a dati bancari. Per difendersi, Varsavia insiste sull’uso di password complesse, sull’autenticazione a due fattori, sull’aggiornamento dei software e sulla prudenza nell’utilizzo delle reti pubbliche. Si tratta di una vera e propria alfabetizzazione alla resilienza digitale, costruita con lo stesso linguaggio semplice e diretto con cui la Nato spinge i Paesi alleati a preparare la società alla guerra ibrida.

Tempi di guerra (convenzionale)…

Il manuale affronta anche scenari di conflitto convenzionale, a partire dagli attacchi aerei. In caso di allarme, raggiungere rifugi senza finestre, con pareti spesse e uscite di emergenza, evitando ascensori e sovraffollamenti. Se sorpresi all’aperto da un’esplosione, il consiglio è di gettarsi a terra, meglio in una cavità, e coprire la testa. Nei rifugi si raccomanda di limitare le chiamate per non intasare le linee, privilegiando gli sms, e di prestare aiuto a chi ha più bisogno. È un ritorno a logiche che sembranovano archiviate dopo la fine della Guerra fredda, ma che oggi tornano centrali nel fianco orientale dell’Alleanza atlantica.

… e nucleare

Tra le pagine più drammatiche, quelle dedicate alle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari. Qui Varsavia istruisce i cittadini a sigillare porte e finestre, spegnere climatizzatori e ventilazione, eliminare abiti contaminati, lavarsi accuratamente con acqua e sapone o con panni umidi e chiudere in sacchetti sigillati tutti gli oggetti esposti. In caso di contaminazione radiologica, la raccomandazione è prepararsi a trascorrere diversi giorni all’interno di edifici sigillati, ricordando che il livello di radiazione cala sensibilmente già dopo poche giornate. È la traduzione in linguaggio civile di scenari da worst case scenario che fino a poco tempo fa appartenevano ai piani di emergenza militari.

L’esempio di Varsavia

Sensibilizzazione, formazione e comunicazione. Il messaggio politico e strategico è fondamentale e riguarda l’elemento della responsabilità collettiva. “La sopravvivenza e la limitazione degli effetti della crisi non sono solo un compito delle autorità, ma una missione comune”, afferma il manuale. È la logica della difesa totale, che vede le amministrazioni locali impegnate nella pianificazione delle evacuazioni, i volontari e le organizzazioni civiche al fianco delle comunità, e ogni cittadino investito del dovere costituzionale di contribuire alla difesa della patria. La Polonia guarda così ai modelli baltici e scandinavi, dove l’intera società viene coinvolta in esercitazioni e piani di resilienza.

Il Poradnik bezpieczeństwa mira alla sensibilizzazione di ogni cittadino, oggi attore della sicurezza nazionale, capace di resistere alle crisi naturali e agli attacchi ibridi, e di rendere più difficile qualsiasi tentativo di destabilizzazione esterna. Resilienza informativa e preparazione cognitiva e comportamentale per riconoscere e rispondere a nuovi, differenti e potenziali nuovi attacchi.  Ancora una volta, emerge il ruolo chiave delle informazioni, tanto in tempi di pace quanto durante scenari di crisi, dalle agenzie di intelligence ai vertici politici, fino alla popolazione civile, tutti tasselli vivi e imprescindibili per la sicurezza della propria nazione.


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