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Von der Leyen annuncia nuove sanzioni contro Mosca. Che risponde con i jet

Bruxelles rafforza l’arsenale economico contro Mosca: stop al gas liquefatto russo, embargo su navi e raffinerie che aggirano i divieti, congelamento dei beni di aziende e banche, oltre a misure inedite su criptovalute e piattaforme di pagamento. Il pacchetto arriva mentre velivoli russi violano lo spazio aereo estone

“L’Europa è stata al fianco dell’Ucraina sin dall’inizio. Di fronte all’escalation russa, l’Europa ha raccolto la sfida. Continueremo ad utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per porre fine a questa guerra brutale”. A pronunciare queste parole è la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, che con un videomessaggio ha presentato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni adottato dall’Unione europea nei confronti di Mosca. La stessa von der Leyen ha poi partecipato, assieme all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune Kaja Kallas, ad una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles nel pomeriggio di venerdì 19 settembre per presentare le diverse misure incluse nel pacchetto.

A partire dalla scelta di vietare le importazioni di gnl russo nei mercati europei, per ridurre ulteriormente i profitti del Cremlino provenienti dai combustibili fossili (segnalando anche che in tre anni, i ricavi petroliferi russi in Europa sono diminuiti del 90%, accompagnato dall’abbassamento del tetto massimo del prezzo del petrolio greggio a 47,6 dollari). E per rafforzare l’applicazione delle sanzioni, ora saranno sanzionate altre 118 navi della “flotta ombra” per un totale di oltre 560 navi al momento soggette a sanzioni Ue.

Oltre al divieto totale di transazione per Rosneft e Gazpromneft e al congelamento dei beni di altre società, la Ue perseguirà chi alimenta la guerra della Russia acquistando petrolio in violazione delle sanzioni. Von der Leyen ha infatti specificato che saranno presi di mira raffinerie, operatori del settore petrolifero e aziende petrolchimiche in paesi terzi, inclusa la Cina. Poi le “scappatoie finanziarie” che la Russia utilizza per eludere le sanzioni: di qui il divieto di transazione ad altre banche in Russia e a quelle di Paesi terzi. E la repressione delle elusioni: per la prima volta saranno colpite le piattaforme di criptovalute e proibite le transazioni in criptovalute. La Commissione sta elencando le banche straniere collegate ai sistemi di pagamento alternativi russi.

Previste anche nuove restrizioni all’esportazione diretta di beni e tecnologie utilizzati sul campo di battaglia, rivolte versoquarantacinque aziende in Russia e in Paesi terzi, che hanno fornito supporto diretto o indiretto al complesso militare-industriale russo.

Nel suo intervento von der Leyen ha sottolineato come le sanzioni europee “stanno colpendo gravemente l’economia russa: il tasso di interesse è al 17%, l’inflazione è costantemente elevata, l’accesso della Russia ai finanziamenti e alle entrate è in costante calo”. Aggiungendo che “l’economia bellica surriscaldata della Russia sta raggiungendo i suoi limiti, le sanzioni sono uno strumento efficace di pressione economica, continueremo a utilizzarle finché la Russia non si siederà al tavolo dei negoziati con l’Ucraina per una pace giusta e duratura”.

Nelle stesse ore in cui vengono presentate le nuove sanzioni, i media riportano una nuova violazione dello spazio aereo lungo il confine orientale dell’Ue e della Nato, con alcuni velivoli militari russi che sono entrati nello spazio aereo dell’Estonia. Date le tempistiche, difficile non vedere come minimamente collegate le due cose.


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